IL NODO

Caos trasporti: l’ingorgo è all’uscita E i bus non bastano

Massimo Lazzarini

Sono oltre 700 i bus del trasporto pubblico bresciano, e quelli extraurbani ogni mattina compiono 850 corse., Ci sono pure i mezzi aggiuntivi a dar manforte, recuperati dall’Agenzia del Tpl con una spesa di circa un milione di euro., Tuttavia la trentina di criticità segnalata ieri dai 96 istituti superiori di città e provincia, aggiunte a quelle del primo giorno di scuola, dice che l’intera flotta schierata al completo rischia di non bastare per trasportare ogni giorno i 45 mila studenti delle superiori., E altri pullman non sono in alcun modo recuperabili., Per ora le scuole funzionano con orari provvisori, e si cerca di tamponare i buchi che vengono a crearsi, ma nei prossimi giorni la situazione oraria si assesterà e si profila un lavoro di fino per ottimizzare al massimo le disponibilità., L’Agenzia si dice pronta alle modifiche che si rendessero necessarie, ma chiede anche alle scuole di fare la propria parte con piccoli aggiustamenti orari d’ingresso o di uscita., Al momento – spiega il direttore dell’Agenzia del TRasporto pubblico locale Massimo Lazzarini -, l’ingresso non crea grossi problemi, grazie allo scaglionamento alle 8 e alle 9 o alle 10., Si segnalano situazioni di sovraffollamento dei mezzi solo a Chiari, in Alta Valtrompia e nella Bassa con il Capirola di Leno., Tuttavia, «le aziende di trasporto confermano che l’80 per cento di capienza non viene mai superato – sottolinea Lazzarini -., Sui pullman extraurbani, che non hanno ancora attivato il contapersone già in funzione sui bus urbani, gli autisti contano i passeggeri e una volta raggiunta la capienza ammessa chiudono le porte per ordine tassativo delle aziende»., Il fatto è, però, che un pullman mediamente può trasportare 75 persone, una cinquantina soltanto sedute., L’80 per cento significa che almeno una dozzina di passeggeri (in alcuni casi anche di più) resta in piedi e spesso si segnalano affollamenti che per legge non ci sono.

Problemi veri, invece, ci sono all’uscita., Ieri sui mezzi pubblici sono stati raggiunti numeri molto vicini al limite nel polo Leonardo/Copernico alle 13 e in quello di via Oberdan con Abba, Tartaglia, Castelli, Cfp Zanardelli alle 14., La situazione è confermata pure dagli ispettori inviati dall’Agenzia e in entrambi i casi gli autisti hanno dovuto chiudere le porte., Problemi simili ci sono stati pure a Chiari, a Lonato e in parte a Desenzano, a Manerbio e a Leno., Per questo, «abbiamo chiesto alle scuole di farci avere gli orari precisi di uscita – dice Lazzarini -, l’Ust li sta raccogliendo e al massimo entro venerdì ce li farà avere per darci la certezza che i patti si stanno rispettando»., Saranno utili anche per studiare rimedi., Ma non ci sono più margini, e «se noi lavoriamo con le aziende per trovare soluzioni strutturali con aggiustamenti di orario o diversa costruzione delle corse – precisa il direttore dell’Agenzia -, le scuole dovranno rivedere le classi del primo e del secondo ingresso»., Intanto si lavora sulle quotidiane criticità locali, e per Lazzarini dimostrano che il Piano definito al Tavolo prefettizio per ora «sta funzionando»., L’ultima parola, però, si dirà con gli orari definitivi, che bisognerà affrontare all’interno di vincoli non superabili., Il consigliere provinciale con delega alla scuola, Filippo Ferrari,aggiunge criticità pure in zona Castegnato., Ma lui è pronto a intervenire soprattutto per recuperare spazi necessari a mantenere il distanziamento nelle aule, e su questo fronte pare che non ci siano grossi problemi., «Per gli istituti che ce li hanno chiesti li abbiamo recuperati con sistemazioni interne o con affitti – dice Ferrari -, e al momento non ho altre segnalazioni di spazi inadeguati».•., © RIPRODUZIONE RISERVATA

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