Le scuole non restano vuote. Ma entrano in pochissimi

Con l’introduzione della zona arancione «rinforzata» cancelli praticamente chiusi in tutte le scuole bresciane di ogni ordine e grado come era accaduto già la scorsa primavera

 Le scuole?, Non sono chiuse: «L’indicazione è di accogliere in presenza, d’accordo con le famiglie, gli alunni con disabilità, con bisogni educativi speciali, i figli del personale dei servizi essenziale, dei sanitari in particolare., Questo a seconda delle capacità organizzative», spiega il dirigente dell’Ust Giuseppe Bonelli., La risposta però è per ora variegata: dipende anche dalla consistenza della domanda, dipenderà dalla durata delle disposizioni, con una proroga dell’ordinanza regionale che tutti si aspettano., «Nel Comprensivo Nord 2, dal 2 marzo frequenteranno solo i disabili per la quota oraria dell’insegnante di sostegno e dell’assistente ad personam- riferisce la preside Maria Belponer-., Far venire altri sarebbe troppo rischioso, per loro e per i docenti coinvolti: a Brescia non siamo nella stessa situazione di novembre, ma siamo come a marzo dello scorso anno., Io anzi, vieterei l’accesso ai parchi dove tutti gli alunni si stanno riversando, con misure di sicurezza ben inferiori a quelle scolastiche»., Come lei è preoccupata è Adriana Rubagotti, alla guida del Sud 2: «Troppo difficile aprire ai figli di chi svolge una professione sanitaria avendo così tante classi in quarantena., Il servizio sarà per l’handicap e solo alla media Franchi, alle primarie Marcolini e Bertolotti., A Chiesanuova ho riscontrato poca attenzione da parte dei genitori ai sintomi dei bambini e agli isolamenti fiduciari, gli insegnanti sono allarmati per il crescere dei contagi.

Avevo già segnalato che occorreva prendere provvedimenti prima dell’ordinanza., Mi pare che ci sia sottovalutazione, se si pensa che in più ci sono gli asintomatici»., Diverso è alla Carducci, Ungaretti, Diaz: «Da oggi si formano gli stessi gruppi di novembre, con disabili, bes, figli di genitori impegnati nella battaglia al Covid - sottolinea la vice preside Alessandra Gerardini -., Noi tutti docenti ci saremo, tranne i fragili esonerati, ogni giorno fino a un massimo di 24., Monitoreremo l’adesione e programmeremo anche in vista della durata delle disposizioni»., Al tecnico Golgi si comincerà dal 3, se ci sarà slittamento dei termini: «Fino ad allora staremo fermi, perché la variante è feroce» dice la dirigente Francesca D’Anna., Sarebbero in 127 i ragazzi da chiamare con molti prof, a loro volta spesso con bambini piccoli a casa, ma nella volta precedente avevano partecipato in una ventina., Anche al professionale Sraffa per questa settimana non se ne fa niente, avendo per di più i pittori in azione per alcuni lavori: «Intanto valuteremo il livello del bisogno, da dove e come gli studenti arrivano., Ci rivolgeremo per primi a quelli che già frequentavano in presenza tutti i giorni, invece che a turno come i compagni», fa sapere la preside Alessandra Rossini., «Al Tartaglia Olivieri si aprono oggi i cancelli con 8-9 ragazzi, con una decina di docenti che hanno chiesto di fare lezione da scuola e con alcuni amministrativi, perché lo smart working rallenta l’efficacia», afferma Laura Bonomini dalla presidenza., «Cercheremo di offrire a tutti la possibilità, ma già sappiamo che non sono in molti, 6-7, alcuni sono pure in quarantena», asserisce Massimo Cosentino dal liceo Leonardo.•.

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