Michele, ha 17 anni
il ricercatore al top
su tumori e Dna

Michele Gatti di Bagnolo, studente del liceo Capirola di Ghedi, 4°A scienze applicate, vincitore della13ª edizione del concorso nazionale

Dai banchi di scuola al bancone del laboratorio dove per due settimane studierà la «Risposta al danno al DNA e senescenza cellulare» sotto la guida del ricercatore Fabio Pessina: il privilegio è toccato a Michele Gatti di Bagnolo, studente del liceo Capirola di Ghedi, 4°A scienze applicate, vincitore della13ª edizione del selettivo concorso nazionale «Lo Studente Ricercatore 2017», superando brillantemente un difficile test d’ammissione insieme ad altri 9 giovani, selezionati tra centinaia di candidati provenienti da tutta Italia.

PER QUESTI magnifici dieci sono previsti 15 giorni di full immersion nella scienza, affiancando scienziati di tutto il mondo nelle diverse fasi della ricerca, avvicinandosi alle tecniche più innovative nel campo della biologia cellulare e della genetica molecolare. Il concorso indetto da Ifom (istituto Firc – fondazione per la ricerca sul cancro- di Oncologia Molecolare) di Milano, rinomato a livello internazionale, è un progetto unico nel suo genere: consente ogni anno a una ristretta selezione di eccellenti liceali di vivere in prima persona la ricerca scientifica, soggiornando nella guest house internazionale dell’Istituto. Forse il primo passo per una formazione e carriera scientifica di alto livello, percorso intrapreso da quasi tutti quelli che hanno partecipato alle edizioni precedenti.

Michele Gatti, che naturalmente predilige le materie scientifiche, in particolare Matematica, Fisica e Scienze naturali, pur attratto anche dall’arte, si occuperà così di un'area molto promettente nell’ambito della ricerca sul tumore. L’esperienza potrebbe essere decisiva per il suo futuro, anche se per ora l’aspirazione è «di avere un lavoro che possa piacermi».

La sua curiosità per le scienze, tra la pratica della scherma e la passione per la lettura, è stata alimentata da una scuola che offre una formazione di qualità, oltre all'incoraggiamento ad affrontare le sfide più difficili grazie ad insegnanti come Marco Lambruschi, docente di scienze naturali, e dirigenti come Ermelina Ravelli che incassa l’ennesimo successo nazionale della sua scuola. «Uno studente che sfiora la media del 10, interessato a tutto, che ama fare le esperienze più variegate e risponde positivamente a ogni stimolo - dice di lui il suo docente - determinato ma ancora aperto alle diverse proposte. La sua prova deve essere stata eccellente perché il test è davvero selettivo, inoltre contavano anche i titoli e lui aveva sola la sua eccellente media a sostenerlo. Evidentemente la sua prova è stata più che convincente».

È STATO proprio Lambruschi ad individuarlo fra i possibili candidati pur contando su una classe di studenti di ottimo livello, ma alla fine la preferenza è andata a lui pensando, a ragione, che avesse quella marcia in più che lo avrebbe portato tra i prescelti. Grande felicità naturalmente in famiglia, per papà Francesco, mamma Lucia e il fratello Mario.

«Considerati i voti che prende a scuola pensavo potesse affrontare la prova con molte chance, ma con il numero ristrettissimo di ammessi sapevamo che comunque si trattava di un test particolarmente difficile e il risultato non era per nulla scontato - dice il fratello, che liquida il suo passato andamento scolastico con un modesto “me la cavavo”- Perciò la contentezza è stata ancora più grande. Inoltre quest’estate è stato invitato dall’Università di Udine per uno stage».

Che Michele Gatti non sia il classico secchione, solo chino sui libri, ma un allievo dalle mille qualità lo conferma la dirigente Ravelli: «Uno studente non solo impegnato nelle materie curricolari, con una speciale predilezione per gli aspetti applicativi, autonomo nel lavoro, serio ed equilibrato, ma portatore di idee, ottimo organizzatore, capace di intrattenere relazioni interpersonali e anche di fare di mediare i conflitti. Non per nulla è stato rappresentante di classe e molto attivo anche nelle attività extrascolastiche». Naturalmente la soddisfazione le conferma che sta dirigendo una scuola «non solo in grado di fornire una preparazione qualificata, ma attenta anche alle occasioni che possono far spiccare il volo ai nostri ragazzi. Se c’è un cassetto dei sogni anche noi aiutiamo a tenerlo aperto e incoraggiamo i ragazzi ad avere fiducia nelle loro possibilità, a far sì che in quella che chiamo la loro cassetta degli attrezzi ci sia tutto il necessario per affrontare le sfide migliori della vita senza accontentarsi di uno scontato tran tran» .

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