IL FEMMINICIDIO

Morte di Carol: l'assassino creò un profilo fasullo per chiedere video hard estremo

Carol Maltesi, la casa del delitto e l'assassino reo confesso

Il presunto cliente che avrebbe chiesto tramite il social Only fans la realizzazione dell’ultimo video di Carol Maltesi, la 26enne uccisa e fatta a pezzi dal 40 enne Davide Fontana, lo scorso gennaio a Rescaldina (Milano), e poi ritrovata a Breno, non è mai esistito.

È stato lo stesso Fontana, che con la vittima aveva avuto una breve relazione, a creare un profilo fake per "fabbricare" la richiesta di un video hard dal contenuto sessuale particolarmente violento. È quanto testimoniato nell'udienza di lunedì 28 novembre in Tribunale a Busto Arsizio (Varese), nel processo per omicidio a carico di Fontana, dal maresciallo maggiore Matteo Lorandini, in servizio al Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Breno.

Sempre Lorandini ha spiegato durante l’udienza che, a seguito degli esami effettuati sugli apparati informatici (telefonini e pc) acquisiti durante le indagini, Maltesi dopo quell’ultimo video avrebbe voluto lasciare Rescaldina (e quindi Fontana) per raggiungere il nuovo fidanzato e costruirsi una nuova vita all'estero.

In sostanza, si fa strada sempre di più l'ipotesi di un omicidio premeditato. Fontana, con il profilo fake, avrebbe simulato di essere un fan di Charlotte (questo il nome "d'arte" di Carol nel modo del porno) e così le avrebbe chiesto di realizzare a pagamento un filmato estremo, in cui lei risultasse legata e incappucciata, con la telecamera posizionata in modo da riprendere in primo piano quel che sarebbe successo. Carol si sarebbe prestata a questa perversione, coinvolgendo lo stesso Fontana, che invece di fermarsi l'ha brutalmente uccisa, riprendendo tutto.

Il video con l'esecuzione dell'assassinio è stato poi recuperato dagli inquirenti.

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