L’Alta velocità Brescia-Padova entra al centro di una bagarre tra ministeri: giudicata da quello per gli Affari europei tra le misure più a rischio dell'intero Pnrr, tanto da essere tra quelle per le quali si sollecita «un processo di revisione mirata in accordo con le istituzioni europee e congruente con i principi dei Regolamenti europei». Come dire che secondo il ministro Raffaele Fitto sarebbe opportuno rivedere tempi e investimenti destinati alla Tav, alla luce della volontà di «spostare progetti che non riescono a stare nel Pnrr» per una questione di tempi e «liberando così delle risorse che possono essere riprogrammate» con il Repower «verso una politica industriale necessaria per il nostro Paese», ha detto proprio ieri.
Ecco allora che sull’infrastruttura chiave per il tessuto produttivo del lombardo-veneto, secondo Fitto, graverebbero troppe criticità, riportate nero su bianco nella «Relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr» realizzata, appunto, dal ministero per gli Affari europei e firmata anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Apriti cielo. Perché quelle criticità - a sentire le Regioni e il ministero coinvolto, quello delle Infrastrutture Matteo Salvini - non esisterebbero. Nessun rischio sui fondi invece per le Regioni Lombardia e Veneto.
Terzi (Regione): «Nessun problema»A sottolineare la centralità dell’opera è stata Claudia Terzi, assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia, rimarcando che «per quanto riguarda la Tav Brescia-Padova gli accertamenti tecnici non evidenziano problemi». «L’opera è da sempre considerata prioritaria, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e stiamo dando il supporto necessario a Rfi per realizzarla nei tempi e nei modi previsti», ha rimarcato. Stessa linea per la veronese Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto con deleghe ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti.
«Da tutte le verifiche fatte sia con Rfi che con il ministero competente - ha assicurato - non è in discussione la parte di Tav finanziata dal Pnrr né la sua realizzazione entro i tempi previsti. Non ho avuto notizie di alcuna criticità presente attualmente anzi. Non ci sono elementi che mettano in dubbio la realizzazione dell’opera entro il 2026».
Salvini: «Determinati a realizzare tutte le opere»A prendere le distanze dalle osservazioni del ministero dell’Ambiente anche il suo omologo alle Infrastrutture, Salvini, che ci mette il carico da novanta: «In merito ad alcune ricostruzioni sull’andamento dei progetti finanziati con fondi Pnrr e gestiti dal Mit, a partire dalla Tav veneta, si ribadisce la determinazione del Ministero di realizzare tutte le opere. Non ci sono motivi di preoccupazione. In particolare sia la tratta Brescia-Verona sia la successiva tratta Verona-Vicenza registrano un avanzamento in linea con i target Pnrr».
Le criticità Salvini punta chiaramente il dito contro il documento del ministero per gli Affari europei, che lascerebbe invece spazio a uno scarso ottimismo nell’indicare l’Alta velocità Brescia-Padova tra le 120 misure rispetto alle quali sono stati rilevati elementi di difficoltà nella loro realizzazione. Di più: tra gli undici progetti messi peggio – cioè con tre o quattro elementi di debolezza segnalati – c’è appunto la Tav, la cui situazione è giudicata critica per lo squilibrio tra domanda e offerta che si è tradotta, in fase di aggiudicazione, in una percentuale del ribasso d’asta offerto e in una ridotta partecipazione delle imprese alle gare, nella carenza di manodopera, in difficoltà organizzative imputabili a scarso o mancato coordinamento tra più soggetti attuatori, con problematiche relative alla cessione dei terreni su cui realizzare le opere, e in problematiche connesse alla rendicontazione e ai criteri di verifica delle misure. Questo scrive il ministero per gli Affari europei con l’assenso del capo del Governo. Ma i conti e le criticità del caso, però, per ora non tornano. •.