Scuola, le lezioni fino al 30 giugno? Brescia dice «no»

Lezioni fino al 30 giugno per recuperare il «tempo perso»? Brescia boccia l’idea

•• «Mi sento profondamente offeso dalle parole usate dal presidente del Consiglio in Senato sul “tempo perso in classe” da recuperare., Significa non sapere cosa vuol dire fare scuola, significa avere l’idea che abbiamo lavorato meno del dovuto, ugualmente retribuiti..., Servirebbe uno scatto di dignità, una raccolta firme»., È questo il sunto della lettera di un insegnante su infodocenti.it che esprime il disappunto sul merito ma soprattutto sulla forma della proposta di allungamento dell’anno scolastico 2020-21 a tutto il mese di giugno., Le perplessità sono di natura professionale per il corpo docente, ma anche di natura concreta per i presidi, preoccupati della contemporaneità con gli esami di terza media o di maturità, con gli scrutini, con gli adempimenti burocratici e programmatori che comunque impegnano dopo la fine delle lezioni per gli studenti; oltre alla preoccupazione per le operazioni che vanno fatte sugli organici e le classi per poter cominciare a settembre, e per gli slittamenti che occuperebbero anche metà del mese di luglio., «La dad ha funzionato, semmai la fatica è stata causata dalle lacune lasciate dalle promozioni per tutti dell’anno scorso, ma questo non si risolve con 20 giorni di giugno, tutti stanchi e in piena afa - afferma Gregorio Musumeci, docente al Pastori -., Basta il recupero, come si è sempre fatto, per coloro che davvero ne hanno bisogno, anche per non mandare un altro messaggio scorretto ai ragazzi che si sono impegnati e gli obiettivi li hanno raggiunti»., Si dice «all’opposizione» Carla Filippini del tecnico Golgi, per le ragioni già dette, a cui aggiunge un altro aspetto concreto, il danno al turismo già provato dalle chiusure e i rischi di sovraffollamento concentrando le ferie tra la metà di luglio e la metà di agosto: «A parte il fatto che con la dad si lavora di più, senza orario, potrei anche essere d’accordo sul principio ma non vedo come si possano tenere gli orali delle quinte e fare lezione», commenta il professor Paolo Molinari del liceo Arnaldo., «Se si parla della necessità di una quotidianità scolastica da vivere perché è mancata, mi va bene, ma la didattica da remoto i suoi risultati li ha dati», conferma il collega di liceo Pietro Loda., Il quale però non vuole pure lui rifiutare il principio né fare un discorso corporativo che non verrebbe capito in questa circostanza speciale: «Non aderirei a una protesta - dice -.

Credo però che gli alunni non saranno entusiasti, anche se hanno fatto dimostrazioni davanti ai cancelli per poter tornare fra i banchi»., E infatti Arturo Boscarol dell’Unione degli studenti boccia la proposta: «Siamo supercontrari», sentenzia., E rimarca: «Visto che, secondo noi la dad, non è stata efficiente, la prolunghiamo?, Non è che a giugno le superiori potranno frequentare al 100 per cento., Inoltre le vacanze non sono inutili, servono a ritemprarsi e a fare qualcos’altro oltre la scuola, mi pare»., Fra i presidi, sia Massimo Cosentino del Leonardo che Elena Lazzari del tecnico Abba-Ballini sono persuasi che non si tratterà di lezioni nell’aula, ma di corsi di recupero sui vuoti di alcuni, come già avviene: «Un recupero che deve essere sui singoli », per Cosentino; «Affidato a volontari pagati» secondo Lazzari che si domanda anche dove verranno collocati gli esami per il giudizio sospeso: in luglio, in agosto?, «Bisogna capire quali studenti potrebbe riguardare la decisione., Fino alla primaria e alla prima media non hanno “perso tempo”, come ha detto Draghi; e la terza media deve pensare agli esami che non sono stati aboliti., Inoltre i nostri edifici non sono adatti al mese estivo», è infine la considerazione di Ersilia Conte dell’Istituto Comprensivo Nord 1., •.

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