L’imperativo è velocizzare la campagna vaccinale, e per farlo si aggiungono anche nuove fasce d’età. Da oggi, continuando a seguire il criterio anagrafico, tocca ai cittadini sopra i 65 anni. Con le somministrazioni di questi ultimi due giorni, il dato dei bresciani che hanno ricevuto almeno una dose dovrebbe assestarsi poco sotto le 200 mila unità. Se l’obiettivo è quello di raggiungere l’immunità di gregge il prima possibile, non basta. A parte qualche fisiologico disservizio, gli hub vaccinali hanno funzionato con una certa regolarità anche nel fine settimana.
Sabato nel solo territorio di Ats Brescia sono state effettuate, secondo i numeri consolidati della Regione, 6.050 iniezioni di cui 4.451 per erogazione della prima dose. Al maxi polo alla Fiera di Brescia anche ieri le somministrazioni sono arrivate sopra quota 1.300, il massimo consentito con le forniture finora disponibili. Dopo qualche disservizio nella giornata di sabato, legato ad intoppi nel sistema per la stampa della documentazione e ad anamnesi che si sono protratte più del previsto, ieri - assicura il responsabile dell’hub per l’Asst, Antonio Licordari - è filato tutto liscio con momenti in cui le procedure sono state anche particolarmente snelle. «La durata dell’anamnesi è molto variabile - spiega - dipende un po’ dai dubbi dei prenotati». Un po’ di coda si è registrata solo all’apertura, con utenti che si sono presentati prima dell’appuntamento.
A presidiare il regolare svolgimento di tutte le operazioni i volontari della Protezione Civile, con l’immancabile supporto degli alpini. Le vaccinazioni sono però ancora assai poche, se si considera che a pieno regime, come ha più volte ripetuto il direttore generale dell’Asst Spedali Civili Massimo Lombardo, l’hub in fiera può arrivare fino a 10-12 mila utenti al giorno. Tutto dipende, si diceva, dagli approvvigionamenti. «Abbiamo una programmazione che arriva fino all’8 maggio - ha spiegato ieri l’assessore Letizia Moratti intervenendo a “Domenica In” su Rai Uno -. Questa settimana abbiamo ottenuto una media di 50 mila vaccini al giorno. Dalla prossima saliremo a 68 mila vaccini al giorno per arrivare dalla settimana successiva a 100 mila vaccini al giorno, per poter arrivare anche ad un massimo di 144 mila al giorno più quelli che potremo fare nelle farmacie e nelle aziende».
L’assessore ha rivendicato anche il ruolo della Lombardia che ad oggi ha somministrato «più di 2,3 milioni di vaccini - ha detto - e siamo tra le regioni che hanno vaccinato di più le fasce più deboli, il personale sanitario, gli ospiti e il personale delle RSA e gli over 80. Per quanto riguarda la fascia tra i 70 e i 79 anni, ne abbiamo già vaccinati 163 mila - ha aggiunto Letizia Moratti -, quindi siamo partiti molto bene anche con quella fascia e abbiamo già fatto dal 50% al 70% degli estremamente vulnerabili e dei disabili gravi in carico agli ospedali».
Restano però alcuni problemi da risolvere. In primis, gli intoppi al portale nella procedura di prenotazione per i caregiver dei soggetti fragili. In secondo luogo dopo lo stop alla somministrazione di AstraZeneca agli under 60, resta da capire quale siero verrà utilizzato per i richiami del personale scolastico e delle forze dell’ordine, che ad oggi non possono più prenotarsi. Nel frattempo, come annunciato dal governatore Attilio Fontana, partiranno oggi le adesioni alla campagna vaccinale per la fascia degli over 65. Le modalità sono le medesime.
È possibile utilizzare il portale (www.prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it) sul quale compaiono tutte le fasce d’età e le categorie degli aventi diritto. Oppure si può contattare il call center (800894545); la rete capillare dei 1.083 Postamat, con la tessera sanitaria, e la rete degli oltre 4.000 postini presenti in Lombardia che rilasciano la ricevuta per presentarsi al centro vaccinale. Qualora fosse necessario disdire oppure spostare un appuntamento già fissato è consigliato contattare i call center che potrà effettuare la procedura. •.