Agroalimentare doc
e business forestale:
un «pieno» di risorse

Aiutare le aziende del settore forestale, incentivare l’impiego di caldaie a legna per il riscaldamento degli edifici pubblici, valorizzare, dall’olio al vino passando per il formaggio, le filiere agroalimentare del territorio. Ma anche puntare sull’albergo diffuso, recuperare malghe e limonaie e sostenere i piccoli negozi dei borghi a rischio desertificazione.

Sono i punti qualificanti di un piano di investimenti da 13 milioni e 350 mila euro, di cui 7 milioni e 700 mila euro finanziati dalla Regione. Risorse destinate al Piano di sviluppo locale da portare a termine entro il 2020, presentato ieri mattina a Salò dalle Comunità montane di Valle Sabbia ed Alto Garda. L’agenda coinvolge 43 Comuni del bacino che comprende la Valtenesi. Da Milano la risposta è attesa per l’estate.

«Potranno beneficiare dei contributi giovani, agricoltori e non, amministrazioni, cooperative, associazioni –spiega Tiziano Pavoni, presidente del Gruppo di azione locale Garda-Valle Sabbia, coordinatore dell’operazione-. Apriremo bandi e manifestazioni di interesse che coinvolgeranno molteplici soggetti pubblici e privati, spingendoli al confronto, alla ricerca di soluzioni e di accordi. Il successo di questo disegno è assicurato dall’importante fase preparatoria. Abbiamo tenuto 19 incontri, con più di 300 portatori di interesse, per far emergere non solo i bisogni e le aspettative, ma anche la capacità di progettare insieme».

Cinque milioni e mezzo serviranno a sostenere le iniziative per dotare le piccole imprese, in particolare quelle delle aree svantaggiate, della capacità di avere una voce sul mercato, uscendo dalle prospettive di declino. Sulla formazione saranno investiti 775 mila euro, e sull’occupazione giovanile 670 mila. Altri 5 milioni e 620 mila euro saranno destinati alle energie rinnovabili, considerato che i boschi coprono 55.600 ettari, il 52% della superficie inserita nel progetto. Oltre alle biomasse forestali, è stato considerato anche il recupero degli scarti di potature, la manutenzione del verde, la produzione di biogas da reflui zootecnici, centraline idroelettriche e altre fonti minori.

Un milione e 310 mila euro verranno infine dirottati sul turismo sostenibile, in modo da favorire soprattutto la riscoperta dell’entroterra, e creare nuove opportunità: creazione di bed and breakfast.

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