Al ballottaggio senza alleanze
ma con l’incognita astensione

Urne aperte domenica 25 per l’elezione del sindaco di Desenzano BATCH

Come da copione, senza sorprese, a poche ore dal termine per ufficializzare gli apparentamenti. I due candidati ancora in pista hanno scelto entrambi la terza via: niente alleanze post primo turno, piuttosto una caccia al voto casa per casa, porta a porta, faccia a faccia.

Parte davanti Guido Malinverno, cinque liste a supporto (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Desenzano Civica e Idee in Comune), all’inseguimento Valentino Righetti, sostenuto dal Pd e da due liste civiche, Città Futura e Righetti per Desenzano.

Un distacco che al primo turno pare abissale: 2404 voti; 5753 preferenze per Malinverno (il 47,67%), 3349 per Righetti (il 27,75%).

Ma tutto è possibile, soprattutto con un’astensione così alta: quasi 10mila desenzanesi (il 44%) hanno scelto di disertare l’urna al primo turno.

LA STORIA spesso si ripete: nel 2012 al ballottaggio si perse un altro 13%. Fosse così anche domenica, l’affluenza arriverebbe al 43%, record storico di sempre (in negativo): vorrebbe dire che anche un sindaco eletto col 60%, in valori assoluti rappresenterebbe solo un quarto degli aventi diritto al voto, e ancora meno considerando la popolazione complessiva (che a Desenzano è vicina ai 29mila abitanti). «Nessun apparentamento, anche se sarebbe stato comunque difficile - spiega Righetti - Ma colgo nuovamente l’occasione per invitare tutti a tornare a votare, anche a chi al primo turno non ci è andato. La partecipazione è il fondamento della nostra democrazia. In ogni caso, ci crediamo, siamo convinti di poter convincere anche i desenzanesi, il nostro è un programma importante per la crescita della nostra città, per fare di Desenzano il faro di tutto il Garda». Anche Malinverno chiude le porte a qualsiasi alleanza, e in particolare punta il dito (sulla sua pagina Facebook) contro le voci di «presunti accordi» con Sergio Parolini. «Onde evitare fraintendimenti - scrive - ribadisco che, come ampiamente dichiarato, non ci saranno, da parte nostra, accordi per il turno di ballottaggio del 25 giugno e che comunque nessuno li ha richiesti».

Parolini, chiamato in causa, si toglie qualche sassolino: «Se qualcuno, nella coalizione di centrodestra, avesse preferito il buon senso alle posizioni arroganti e personalistiche, adesso staremmo parlando di una vittoria al primo turno. E adesso il ballottaggio non va sottovalutato, è un’altra partita». Nessuna alleanza e nessuna indicazione di voto anche per Alessandro Bigi, candidato sindaco di Viva Desenzano: «Siamo ideologicamente più vicini al centrodestra che al centrosinistra - spiega - ma non daremo indicazioni, ognuno di noi si senta libero».

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