Caramella «killer» di
traverso. Bambina
salvata dalla barista

Simona Fiini, la barista salvavita, sorridente dietro al bancone BATCH

Se ne stava tranquilla dietro al suo bancone: il viavai dal supermercato, i clienti seduti ai tavolini. All’improvviso un tragico imprevisto: una mamma lancia un grido, la sua bimba di soli 13 mesi che sta soffocando, per una caramella andata di traverso.

Questione di attimi: la barista, diplomata soccorritrice volontaria, ha scavalcato il banco e si è lanciata al salvataggio della piccola. L’ha sollevata, l’ha girata e le ha dato tre o quattro colpi sulle scapole. Quanto è bastato per farle sputare quella caramella.

Storie di eroismo quotidiano, a Lugana di Sirmione: la protagonista in positivo è Simona Fiini, barista di 42 anni del MigBar di via Verona, nell’area dove si trovano posto Eurospin e Migross.

«L’IMPORTANTE è conoscere la tecnica, ma è successo tutto così in fretta - racconta Simona -. Non so come ho fatto a rimanere calma, a non sbagliare una mossa. Se ci ripenso mi vengono i brividi».

Un filo sottile fra la tragedia e il lieto fine: la bimba comincia a tossire, poi cambia colore. La giovane mamma, una turista, comincia a gridare e poi a piangere mentre tutti sono impietriti. Tutti, ma non Simona: una mossa istintiva, la bambina a testa in giù e la caramella che esce.

«È una delle manovre che ci hanno insegnato al corso di primo soccorso - spiega ancora Simona – Mai avrei creduto di doverla usare. Se ho salvato la vita a quella bimba è stato grazie a quel corso».

Non la classica manovra di Heimlich, più adatta agli adulti o ai ragazzi più grandi, ma una manovra di disostruzione pediatrica, per i bambini di pochi mesi: «Le ho messo una mano sul petto, l’ho alzata l’aiutandomi con una gamba e poi le ho dato qualche colpo tra le scapole. La caramella le è tornata in bocca, e gliel’ho tolta con le mani».

Pianti di gioia, ringraziamenti, finalmente i sorrisi: «Da pelle d’oca -racconta Simona -. Ed è proprio vero che basta un attimo per cambiare la vita delle persone».

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