Caso Bianchi, la Razzi attacca

Il consigliere Silvia Razzi BATCH

Voci di corridoio, una semplice ipotesi tutta da verificare o qualcosa di più? La matassa è ancora tutta da dipanare, ma la possibile e ventilata candidatura di Nicola Bianchi a sindaco di Desenzano fa già discutere.

A INTERVENIRE sulla vicenda che riguarda l’attuale vicesindaco di Lonato, che ha anche la delega all’istruzione e alla cultura, è il consigliere di opposizione Silvia Razzi. Che in un’interpellanza depositata il 20 ottobre che riguarda il piano per il diritto allo studio, affronta tangenzialmente l’argomento. «A oggi questo fondamentale strumento destinato a tutta la popolazione scolastica, parliamo di circa 2000 alunni, non è ancora approdato in Consiglio - scrive la Razzi - Eppure è indispensabile per comprendere quali siano le risorse finanziarie necessarie per attuarlo. Durante la scorsa amministrazione il piano veniva presentato regolarmente ancora a luglio. Non vorrei che tale ritardo - e qui la Razzi si rivolge direttamente a Bianchi - sia dovuto a suoi prossimi impegni elettorali. Dalle sue dichiarazioni rese a Bresciaoggi, alcuni giorni fa, non arriva infatti una smentita netta, bensì un’apertura alla papabile candidatura». Dopo questa premessa, l’esponente della civica «Lonato Oggi» chiede al primo cittadino Roberto Tardani alcuni chiarimenti. In particolare «se ritiene che i bambini lonatesi debbano attendere ancora a lungo il piano visto che l’anno scolastico è iniziato da quasi due mesi» e «i motivi per i quali non è stato presentato nei termini dovuti». Infine: «Se fosse ufficializzata la candidatura dell’assessore Bianchi a sindaco di Desenzano, è intenzione di questa Ammministrazione chiedere le sue dimissioni per garantire al comune di Lonato di avere un assessore a tempo pieno?».

E sullo scenario elettorale desenzanese? «Penso che dopo l’ultima vicenda che ha coinvolto un consigliere di maggioranza ci sia qualche problema serio e non ne sono peraltro stupita. Per il 2017 servirebbe uno scenario politico meno litigioso anche nel centrodestra, magari più moderato e concreto».

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