SUL GARDA

Castello di Desenzano, il problema è impedire il crollo strutturale

Immagini del castello di Desenzano sul lago di Garda

Il castello di Desenzano ha mille anni, almeno nel nucleo più antico, e inizia a sentirli tutti, anche con una serie criticità statiche, tali da accendere una spia rossa sulla solidità della struttura. Ecco perché sono queste, la sicurezza e il consolidamento statico, le priorità dell’attuale Amministrazione comunale, ben più di progetti ambiziosi di trasformazione in centro congressi, maxi teatro e quant’altro. Ma il punto è che di fondi non ce ne sono né per l’uno né per l’altro obbiettivo, al momento. «La facciata verso l’anfiteatro presenta un fenomeno di implosività o esplosività. Potrebbe scattare un effetto domino», erano state le parole del sindaco Guido Malinverno al Consiglio comunale del 12 settembre.

La cronistoria delle ristrutturazioni del castello

Lo stato del Castello è da sempre un tema presente nei programmi delle amministrazioni comunali. I sindaci Cino Anelli e Fiorenzo Pienazza ristrutturarono l’ala ovest, che oggi è la sede di mostre, conferenze e matrimoni. Rosa Leso, invece, commissionò un progetto per recuperare la ex caserma Beretta e trasformarla in un teatro, troppo oneroso e rimasto nei cassetti. La scelta di Malinverno é diversa: «Il costo per sistemare la caserma Beretta è di 16 milioni di euro - ha affermato in aula - ma l’aumento dei materiali per l’edilizia rende ancor più impossibile questa spesa. Ho preferito verificare il suo stato di sicurezza incaricando uno studio di valutazione statica e sismica, che ha confermato la sofferenza del castello. Adesso bisogna agire in questa direzione per evitare un crollo irrecuperabile in futuro».

La situazione statica di uno dei simboli di Desenzano

Calma e gesso: non si è parlato di un rischio imminente di crollo. Ma di segnali che se trascurati potrebbero diventare un’emergenza. La facciata a destra dell’ingresso, quella che dà sull’anfiteatro, rischia il ribaltamento di tutte le arcate da sud verso nord, «scatenando un effetto domino - spiega il sindaco -: il castello è composto da tanti archi, tanti setti che si appiattiscono l’uno sull’altro e spingono sull’ultimo. Questa è la tensione statica critica del nostro castello». C’è un altro problema, anche se meno preoccupante secondo Malinverno: il possibile distacco del porticato dalla struttura. «Abbiamo provvisoriamente messo in sicurezza la parte - aggiunge - e realizzato un progetto attualmente al vaglio della Soprintendenza. La questione ha la massima priorità: era fuori luogo pensare alla stagione concertistica prima della sicurezza delle persone. Sono l’unico sindaco dopo tanti anni - rivendica Malinverno - ad essersi preoccupato della salute del castello, anziché pensare a grandi progetti».

L'entità dell'investimento

L’incognita adesso è come trovare i fondi, si parla di qualche milione, che secondo l’opposizione si sarebbe potuto provare a finanziare con il Pnrr: «Discorsi sterili questi sul Pnrr - ribatte duramente Malinverno -. Vero che Livemmo ha ricevuto parecchi milioni, ma in Lombardia è un caso unico. Noi e i nostri uffici prestiamo la massima attenzione per intercettare i bandi, nessuno dei quali ad oggi è utilizzabile per questi lavori».•.

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