I primi a parlarne furono i frati francescani, che nel XVI secolo vivevano in un monastero sull’isola del Garda: creature mostruose e ferocissime che affioravano dai fondali del lago.
Ne riferì nel 1599, negli stessi termini, il naturalista Bongianni Gratarolo, nella sua «Historia della Riviera di Salò»., Ma è soprattutto negli ultimi anni che la documentazione si è arricchita, anche grazie alle nuove tecnologie: l’uso di sonar a scansione e robot subacquei ha permesso di «catturare» più volte il mostro, o almeno la sua ombra enorme e sfuggente.