Dalla villa dei
nababbi spunta
la maxi-frode

Dalla compravendita di una villa a Sirmione è emersa una maxi-frode

Una frode multimilionaria su compravendite di immobili di lusso., L’hanno scoperta le Fiamme Gialle al termine di una lunga indagine, iniziata due anni fa a Sirmione per il passaggio di proprietà (con «trucco») di una villa del valore di 19 milioni di euro., Nell’ambito dell’operazione «Atltantis», condotta sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Brescia, i militari della Tenenza di Desenzano hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Brescia, in base al quale sono stati sottoposti a sequestro beni per un valore complessivo pari a oltre 4 milioni di euro.


L’ATTIVITÀ svolta fa seguito alle indagini ed agli arresti già eseguiti tra il novembre 2017 ed il febbraio 2018, relative alla maxi frode immobiliare messa a punto da due imprenditori veronesi che, con l’ausilio di un noto commercialista bresciano, hanno proceduto alla compravendita di una villa di lusso a Sirmione, grazie alla costituzione di società di comodo con la sede legale «strategicamente» fissata in Svizzera e Liechtenstein.


NELLO SPECIFICO, le indagini condotte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di verificare che la società proprietaria della villa aveva dichiarato un valore complessivo di vendita pari a «soli» 7 milioni, generando una plusvalenza rispetto al valore di acquisito di oltre 5 milioni.

Tuttavia, dai successivi sviluppi investigativi, è stato possibile appurare che il prestigioso immobile era stato, in realtà, ceduto per un prezzo complessivo di oltre 19 milioni di euro, generando un’ulteriore plusvalenza non dichiarata al fisco di oltre 12 milioni.


IN PARTICOLARE, a seguito di un supplemento di indagine, principalmente condotto sull’operato del professionista, considerato l’artefice dello schema fraudolento, si è appurato che lo stesso disegno criminoso era stato attuato anche per la cessione di un terreno adiacente alla villa., Di qui la richiesta della Procura di Brescia al Giudice per le indagini preliminari di un’ulteriore decreto di sequestro preventivo delle somme pari all’ulteriore illecito arricchimento., All’esito dell’attività svolta è stato eseguito un provvedimento di sequestro di beni per 4 milioni e 360 mila euro, tra cui numerosi conti correnti nella disponibilità degli indagati, vari immobili nelle provincie di Verona, Mantova e Brescia, e in particolare una lussuosa villa a Brescia città, del valore stimato in oltre 2 milioni di euro.

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