Fronte del no alla riscossa «Ricorso al Tar del Lazio»

L’avvocato Fausto Scappini BATCH

Non basta l’ultimo timbro, quello della Corte dei Conti, per fermare la battaglia legale del «Fronte del No» contro la Tav Brescia Verona., I comitati hanno infatti altre «corti» a cui rivolgersi, per tentare in extremis di fermare l’arrivo delle ruspe., «Valuteremo tutti insieme un ricorso al Tar del Lazio contro la delibera del Cipe - spiega l’avvocato Fausto Scappini, legale del coordinamento No Tav di Brescia e Verona -: dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale potremmo impugnare il provvedimento., Intanto attendiamo la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso contro la dichiarazione di ottemperanza rilasciata al progetto dal ministero per l’Ambiente».

Se dal Consiglio di Stato venisse dichiarato illegittimo uno dei passaggi chiave dell’iter di approvazione, la delibera non potrebbe stare in piedi., L’attesa è però infinita, perchè l’udienza si è svolta lo scorso 15 febbraio, ma la sentenza risultava ieri ancora «in decisione»., Sul fronte dell’opposizione sociale al Tav Brescia-Verona, va rilevato che i comitati non hanno preso bene il responso della Corte dei Conti, stigmatizzando il fatto che l’iter si sia concluso, con un’improvvisa accelerazione finale, due giorni prima delle elezioni politiche: «Una scelta del tutto discutibile, nei contenuti e nelle tempistiche - scrive il Coordinamento -., Un progetto ormai vecchio e obsoleto che ha mosso i suoi primi passi ad inizio anni ‘90, pieno di lacune e di omissioni come riconosciuto anche dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, che ha vissuto di continui rinvii e ripensamenti, arriva ad essere approvato in via definitiva a due giorni dalle elezioni politiche del 2018»., •

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