I Lanzichenecchi
tornano alle mura
di Pozzolengo

Armati e in costume seicentesco per rievocare l’assedio di Pozzolengo da parte dei Lanzichenecchi

Centosessanta rievocatori italiani ungheresi metteranno in scena l’assedio al castello di Pozzolengo del 1630. Torna per la seconda edizione la rievocazione storica che lo scorso primo luglio ha visto le truppe scontrarsi al parco don Giussani per far rivivere a tutti i presenti la battaglia del 1630 quando per 9 giorni gli abitanti del paese resistettero all’attacco dei Lanzichenecchi, giunti in Italia per sostenere le truppe imperiali contro la Francia.

 

I PROTAGONISTI saranno sempre loro: i rievocatori del Reggimento Strassoldo. Quest’anno però saranno più numerosi e provenienti non solo dall’Italia. «Il nostro è il più grande coordinamento d’Italia, forse anche d’Europa - ha spiegato il responsabile Luca Guglielmi - Comprende 17 associazioni ed è nato nel 2015 quando abbiamo deciso, ispirati dai coordinamenti di altre città d’Europa, di provare anche noi. Il coordinamento continua a crescere e siamo arrivati a 160 rievocatori. Quest’anno saranno con noi anche gli amici ungheresi. Nelle nostre rievocazioni curiamo tutti gli aspetti, ci sono tutti i reparti (picche, moschetti, fanteria) e tutti i rituali delle battaglie con colori, bandiere e rumori». Saranno due giorni intensi con un ricco calendario. Si parte sabato 29 con l’apertura alle 15 dell’accampamento al parco don Giussani. Alle 18.30 ci sarà l’esibizione degli sbandieratori Isabella d’Este di Cavriana mentre alle 19 si entrerà nel vivo della manifestazione con la battaglia delle truppe alemanne e veneziane e la resistenza degli abitanti di Pozzolengo. Domenica nel pomeriggio torneranno ad esibirsi gli sbandieratori accompagnati dalla parata delle truppe. Confermata anche per quest’anno la presenza del gruppo campanari. «Come amministrazione vogliamo proseguire per questa strada che unisce tradizione e cultura - ha spiegato il vice sindaco Marika Busti - Vogliamo portare avanti questa manifestazione che sta prendendo sempre di più una connotazione internazionale e farla crescere. L’obiettivo è trasmettere storia e valori ai nostri giovani, ma anche valorizzare il territorio». La rievocazione ha ovviamente rivendicazioni storiche.

 

AGLI INIZI DEL ‘600 l’abitato di Pozzolengo era tra i più fiorenti dell’area. Tre decenni più tardi, però, l’imperatore austriaco Ferdinando II mandò gli Alemanni, con a capo il sanguinario Conte Rambaldo XIII di Collalto, nobile del Triveneto ma nativo di Mantova in lotta con Venezia. Dopo avere sterminato le milizie veneziane a Goito, l’esercito dei Lanzichenecchi entrò a Peschiera del Garda, che venne conquistata e messa a ferro e fuoco. Dopo Goito e Peschiera, la tappa successiva fu Pozzolengo. L’assedio alle mura del castello, dove gli abitanti si erano rifugiati, durò dall’1 all’8 giugno. La popolazione riuscì però a resistere con tenacia, infliggendo agli avversari significative perdite. A quel tempo Pozzolengo faceva parte della Riviera di Salò, dominio della Serenissima, e l’operazione fu lodata con un encomio autografo del doge di Venezia Salò Nicolò Contarini, il 14 giugno del 1630.

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