I prelievi del
sangue nel caos
Code e burocrazia estenuanti

Distanziamento sociale davanti ai poliambulatori di Gargnano

Sembrava di essere tornati ai vecchi tempi ieri mattina ai Poliambulatori di Gargnano quando la gente del comprensorio poteva tranquillamente accedere a svariate prestazioni specialistiche., Niente di tutto questo: negli ultimi anni il presidio ospedaliero è stato via via ridimensionato e ieri le code erano per aspettare il proprio turno degli esami del sangue, rispettando nel contempo in maniera scrupolosa il distanziamento sociale., ANCHE questo servizio però, così come è strutturato, sta aumentando i disagi alla popolazione., Dopo il blocco dal 17 marzo al 27 aprile a causa dell’emergenza pandemica, l’operatività è ripresa con frequenza più ridotta e con modalità meno agevoli per gli utenti., «Prima - racconta sconsolato un residente in attesa di entrare a fare l’esame - i prelievi erano programmati dal lunedì al venerdì e non soltanto due giorni a settimana come adesso, lunedì e giovedì dalle 7.30 alle 8.30: i risultati sono questi e la gente deve stare in piedi nel piazzale ad aspettare il suo turno., Fortuna che oggi è una bella giornata e non piove»., All’interno è presente solo un’infermiera., Ieri mattina dalle 7.30 alle 8.30 sono stati eseguiti una trentina di prelievi.

Ma i disagi non finiscono qui: per il pagamento delle prestazioni è necessario recarsi in municipio per il ritiro del bollettino e poi andare in posta per il versamento., «Ma com’è possibile?, - lamenta un’altra persona - all’interno dell’ambulatorio è installata una macchina automatica che potrebbe risolvere più efficacemente il problema, ma ovviamente è fuori servizio»., Sulla vicenda del (dis)servizio ambulatoriale anche le minoranze consiliari hanno inviato a fine maggio un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al sindaco Giovanni Albini e un’istanza al direttore Asst del Garda Carmelo Scarcella., «Ho scritto in Prefettura e ad Asst per segnalare i disagi della chiusura - afferma il sindaco di Gargnano Giovanni Albini - e mi è stato detto che per mantenere il servizio in questa fase almeno per due giorni serviva un volontario presente sul posto a sorvegliare il rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale perché loro, Asst, non sono in grado di fornirlo., Finita l’emergenza dovremo in ogni caso sederci intorno ad un tavolo perché è evidente che così non è possibile garantire un servizio dignitoso per i cittadini., Per mantenere il servizio di pediatria all’ambulatorio - conclude il sindaco Albini - ci hanno chiesto 400 euro per una stanza all’ambulatorio che rimane vuota in ogni caso., Abbiamo dovuto rivolgerci al Parroco per un locale all’oratorio di San Pier d’Agrino»., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti