Il corpo di Giordani
ritrovato in fondo
al lago

Lo slargo sulla provinciale per Tignale dal quale è precipitato Pietro Giordani a bordo della sua autoLe imbarcazioni dei soccorsi impegnate nella ricerca di Giordiani nel punto in cui si presumeva fosse precipitatoIl gargnanese Pietro GiordaniL’impressionante altezza della falesia sopra Tignale BATCH

È stato recuperato nel lago di Garda il corpo di Pietro Giordani, il gargnanese di 33 anni scomparso da casa nel pomeriggio di venerdì 22 dicembre. La salma è stata individuata a 51 metri di profondità dai sommozzatori di Trento poco dopo mezzogiorno, nello specchio d’acqua a circa 200 metri a sud del porto di Tignale.

DISTANTE un paio di metri è stata individuata sul fondale, rovesciata, anche la Fiat Panda rossa sulla quale l’uomo si era allontanato dal paese diciotto giorni fa facendo perdere le tracce. Recuperata a bordo dell’imbarcazione dei Vigili del Fuoco, la salma è stata trasportata al porto di Tignale dove intorno alle 14 è avvenuto il riconoscimento del padre Sperandio e del fratello Ludovico. In seguito il corpo è stato trasportato all’ospedale di Gavardo. La svolta delle indagini è avvenuta nella giornata di lunedì, quando uno dei gargnanesi che in questi giorni si sono prodigati instancabilmente nelle ricerche a fianco dei Vigili del Fuoco e dei Volontari del Garda, ha individuato il punto esatto dove l’auto era uscita di strada e sulle cui cause non è ovviamente possibile azzardare nessun tipo di ipotesi: forse un malore del conducente o una disattenzione alla guida o un gesto estremo? Il punto in cui l’auto è precipitata nel lago dopo un volo di circa 200 metri, si trova infatti sulla provinciale che dalla strada Gardesana conduce all’altopiano di Tignale. Un luogo teatro alcuni anni fa di una tragedia analoga: un turista tedesco infatti era precipitato nel vuoto dallo stesso punto sotto gli occhi della moglie, scivolando nella scarpata mentre cercava di recuperare il ciuccio che il figlio aveva fatto cadere in precedenza nel prato. «Lunedì mattina - racconta Mauro Fusato del Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda - abbiamo ritrovato sulla spiaggia di Bogliaco un altro frammento di circa trenta centimetri del paraurti anteriore della Panda. Il frammento combaciava in un punto perfettamente con quello ritrovato nel pomeriggio di Capodanno sulla spiaggia al Prà de la Fam di Tignale. Una circostanza che ci ha fatto intuire che l’auto era precipitata in acqua da un’altezza considerevole. Partendo da questa considerazione, grazie alla conoscenza del territorio di un volontario, è stato localizzato il luogo dell’uscita di strada della Panda. Un luogo certificato dal reticolato divelto e dal ritrovamento sul posto di altri frammenti della carrozzeria dell’auto». Già nella serata di lunedì era stato individuato sul fondale un copriruota della Panda, proprio nello specchio d’acqua dove presumibilmente era precipitata la vettura dopo il salto nel vuoto. Ieri mattina tutta la zona è stata ispezionata palmo a palmo dai robot subacquei dotati di telecamera del Nucleo sommozzatori dei volontari del Garda e dei sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trento, coadiuvati dalla motovedetta della Guardia Costiera e da un gommone dei Vigili del Fuoco di Brescia. Il tragico epilogo qualche ora dopo con il ritrovamento del corpo sul fondale. L’auto sarà recuperata questa mattina dai sommozzatori con una gru.

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