Il depuratore
del Garda
ripartirà da zero

L’incontro a Roma tra il ministro Sergio Costa e i sindaci del Chiese

Alessandro Gatta Valerio Morabito Il progetto del depuratore del Garda cambia rotta., La soluzione, che prevede di smaltire negli impianti di Gavardo e Montichiari i reflui fognari prodotti dal comprensorio del Benaco, non è più un dogma., Se la valutazione tecnica confermerà le criticità evidenziate in questi mesi da un fronte sempre più articolato di amministratori ed esperti, la soluzione sarà abbandonata., È QUESTA LA SINTESI delle garanzie promesse dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa ai sindaci della valle del Chiese che ieri sono stati convocati a Roma per discutere del controverso progetto., Costa ha assicurato che porterà la voce del «no» nella cabina di regia convocata per il 27 febbraio, chiedendo contestualmente che venga avviato un tavolo tecnico che possa valutare soluzioni alternative., Il ministro ha ammesso tra le righe che fino ad oggi le analisi sono state a senso unico, rivolte solo ed esclusivamente a sostenere la soluzione dei depuratori in Valsabbia e Bassa., Da ieri si cambia registro., «È stata una trasferta utile e positiva» ammette il sindaco di Gavardo Davide Comaglio, presente insieme ai colleghi di Montichiari Marco Togni, di Muscoline Giovanni Benedetti, di Prevalle Damiano Giustacchini e Villanuova Michele Zanardi., All’incontro ha partecipato anche Giovan Battista Guerra, in rappresentanza della Comunità Montana della Valsabbia., «Finalmente il ministro è stato informato delle nostre istanze, di cui nessuno gli aveva mai riferito - incalza Comaglio -., Costa si è reso disponibile a studiare anche altre soluzioni, dando indicazioni di coinvolgere anche i sindaci del Chiese., È importante anche che il ministro abbia confermato lo stanziamento dei 100 milioni, complimentandosi sull’opera di informazione che abbiamo messo in atto».

Nel corso della riunione, durata più di tre ore (una con il ministro e almeno due con i tecnici capitanati dal direttore generale Maddalena Mattei Gentili), i sindaci hanno consegnato anche il voluminoso dossier di mozioni di contrarietà presentata da Comuni di un bacino di utenza di quasi 200mila abitanti., Pare ormai evidente che lo studio su cui è stata costruita l’ideologia del progetto – osserva Benedetti – poggi su basi e indicazioni precise, e le soluzioni alternative le avremmo già se ci fosse stata più trasparenza., Il problema è stato affrontato dal punto di vista politico, prima che tecnico: anche il ministro ha annunciato che farà delle verifiche nei confronti di tutti quegli enti, anche pubblici, che non hanno mai consegnato ad altri enti pubblici, i Comuni del Chiese, tutti i documenti richiesti in questi mesi., L’amara verità è che Verona sta andando avanti, quindi il nostro margine di manovra si fa sempre più ristretto»., L’IMPRESSIONE è che si possa ripartire da zero., «Se verrà avviato un nuovo tavolo di lavoro – incalza Giustacchini – per analizzare le criticità della soluzione di Gavardo, allora è probabile che tra le soluzioni migliori torni ad esserci il potenziamento di Peschiera, che dal punto di vista tecnico è la meno impattante, la più economica, la più naturale., Il problema di fondo è che Acque Bresciane ha proposto solo quattro alternative, quando per l’interesse del Garda e del Chiese si sarebbe dovuto fare ben altro, tra cui uno studio più approfondito e di più ampio respiro»., Il sindaco di Montichiari cerca di mantenere i piedi per terra., «L’accordo di programma siglato a suo tempo rende difficile modificare il progetto, ma considerato che i fondi per l’opera sono finanziati dal ministero, il Governo ha la facolta di rivedere tutto - rimarca Marco Togni -., Se Costa avrà la forza di congelare l’iter in attesa di una nuova valutazione tecnica, avremo già raggiunto un importante traguardo., Non bisogna essere degli esperti per capire che scaricare i reflui fognari del Garda nel Chiese è una scelta sbagliata dal punto di vista finanziario e ambientale»., •

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