In 10 mesi tutto cambia: prima l’incubo era la siccità

2017, il lungolago crollato a Desenzano: tra le cause l’acqua bassa

Dal troppo poco al troppo, dall’incubo della siccità a quello dell’erosione e delle esondazioni: l’esatto contrario dello scorso anno, quando a causa dei livelli bassi delle acque, dagli uffici della Comunità del Garda giungeva l’accorato appello alla prudenza per prestare molta attenzione prima di tuffarsi da scogli e pontili, per non sbattere la testa su fondali rimasti quasi in secca., Proprio a Desenzano, dove ieri mattina l’acqua troppo alta e il moto ondoso hanno fatto cedere in alcuni punti la passeggiata a lago verso Rivoltella, era stata in agosto l’acqua bassa a contribuire, insieme al moto ondoso, al crollo di un’ampia porzione del lungolago davanti a piazza Matteotti, ricostruita praticamente da zero nei mesi successivi.

Fu spiegato allora che, a causa dei livelli bassi, era mancata la «pressione idrostatica» a tenere salde le pietre della banchina., Con la pressione delle onde dal basso, la mancanza del «sostegno» dell’acqua aveva fatto cedere l’intera struttura, tra la sede della Navigarda e il pontile dei battelli., SU TUTTO IL LAGO, come dal nulla, dai fondali lasciati asciutti dalla scarsità di precipitazioni, comparivano «nuove spiagge», i livelli ai minimi storici rivelavano la brutta vista dei tubi degli scarichi, in alcuni porti sulla sponda veronese le barche restavano in secca nelle darsene.

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