La galleria Mori-Torbole rimane una «ferita aperta»

La galleria Mori-Torbole: può riversare nel lago l’acqua dell’Adige SCARPETTAL

Amministratori e tecnici delle tre sponde del lago hanno visitato nel fine settimana la galleria scolmatore Adige-Garda, manufatto artificiale che a nord del bacino può contribuire, al netto degli apporti idrici degli affluenti naturali, all’aumento del livello delle acque del lago., Con il vicepresidente della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni e Bruno Frazzini, erano presenti il presidente dell’Autorità del Po Meuccio Berselli i sindaci di Sirmione e Nago Torbole, Luisa Lavelli e Gianni Morandi, amministratori locali trentini e venti e tutti i rappresentanti dei Consorzi irrigui di valle., Il manufatto venne realizzato tra il 1939 e il 1959 al traino delle alluvioni che colpirono Verona e le piene degli anni ’20., In caso di necessità può arrivare ad una portata di 500 mc/sec, scaricando nel Garda così un’eventuale ondata di piena dell’Adige., «Nel 1965 e 1966 – ricorda Filippo Gavazzoni - le piene furono scaricate., Quante vite sono state salvate?

Quanti danni sono stati evitati?, Queste sono le domande che dovremo porci., Ma ogni opera ha un suo rovescio della medaglia e il Garda ne sa certamente qualcosa rispetto all’impatto sull'habitat»., La posizione della Comunità del Garda è chiara: «Auspico che la galleria non venga mai utilizzata – sottolinea Ceresa - se non come extrema ratio di fronte al rischio provato di alluvioni per le città lungo il fiume»., •., L.Sca.

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