La lupa di Esenta è tornata in libertà

La lupa Diana quando era ancora nel Cras bolognese di Monte Adone

Il radiocollare munito di un trasmettitore Gps e Gsm funziona, e testimonia che l’animale si sta spostando molto alla probabile ricerca di un territorio in cui stabilirsi., È insomma il caso di fare gli auguri a Diana, la femmina di lupo di circa due anni recuperata in pessime condizioni settimane fa in una vasca di scarico della centrale idroelettrica di Esenta di Lonato., Diana è stata liberata ufficialmente nei giorni scorsi, e se nel Centro di recupero toscano di Monte Adone (Bologna) che l’aveva accolta e l’ha curata per settimane non dicono nulla sulla data e sulla zona del ritorno in libertà (e neppure, per ragioni di sicurezza, sulla sua posizione attuale), voci piuttosto attendibili parlano di un suo rilascio nell’alto Mantovano., AL MONTE Adone assicurano di aver seguito nella liberazione le raccomandazioni dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), e comunque sia, adesso lei sta viaggiando parecchio, e il suo peregrinare dovrebbe dimostrare la sua salute., Una salute incredibile visto ciò che questo giovane esemplare ha subito.

A parte le escoriazioni e le ferite causate dalla caduta nell’impianto idroelettrico, la lupa è arrivata nel Cras bolognese con una infezione alle vie urinarie e con i segni di una fucilata che, simbolo dell’«accoglienza» che qualche criminale riserva a questa specie particolarmente protetta, le aveva fratturato il gomito della zampa anteriore destra., Poi, dopo una prima fase di ripresa, Diana ha iniziato a manifestare i sintomi del tetano, una patologia mai riscontrata in questa specie, che ha una incubazione di una decina di giorni e che è probabilmente collegata alle ferite riportate nell’incidente di Esenta., Il tetano l’ha quasi uccisa, ma fortunatamente le cure costanti ed efficaci del personale del Monte Adone è la sua incredibile resistenza l’hanno salvata., Fino appunto a permetterle di abbandonare il Cras, in cui aveva condiviso per molti giorni lo spazio con un maschio coetaneo recuperato ferito lungo il Ticino, e a consentire il suo ritorno in natura., Ora sono in tanti a seguirla a distanza, anche grazie alla collaborazione dei tecnici del «Wolf Appenine center», e a sperare che la sua vita possa contribuire al lento ritorno di questo magnifico predatore., •

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