Le Terme lanciano la sfida
ad Alzheimer e Parkinson

Cure termali in primo piano per contribuire alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. Se n’è parlato all’hotel Acquaviva del Garda di Desenzano in occasione di un incontro con specialisti di fama internazionale incentrato sul tema «Prevenzione e salute».

Se sono già ben noti da tempo gli effetti benefici dell’acqua sulfurea per le patologie del tratto respiratorio, ci sono nuove frontiere della ricerca che guardano oltre: «Osteoporosi, arteriosclerosi e ipertensione, Alzheimer e Parkinson - ha spiegato Carlo Sturani, direttore scientifico sanitario di Terme di Sirmione - sono oggi le nuove frontiere della ricerca sui benefici delle acque termali sulfuree. Negli ultimi dieci anni gruppi di ricerca hanno dimostrato che i solfuri contenuti nell’acqua termale sono in grado di ritardare la progressione di queste patologie grazie alle azioni antinfiammatoria e antiossidante».

Prevenzione diventa dunque la parola d’ordine sin dalla primissima infanzia come ha ricordato Alberto Ugazio, direttore dell’istituto per la salute del bambino e dell’adolescente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Non solo. «Studi preliminari - ha spiegato Enrico Agabiti Rosei, direttore del dipartimento di Medicina del Civile di Brescia - dimostrerebbero gli effetti positivi dei bagni di fango termali sull’apparato cardiovascolare, favorendo la riduzione della pressione arteriosa nel tempo».

A ricordare le numerose evidenze scientifiche che dimostrano in modo crescente l’efficacia delle acquee sulfuree per la prevenzione dei processi infiammatori cronici anche Giuseppe Cirino, docente di farmacologia all’Università di Napoli.

Le terme non più quindi solo come luogo per le cure inalatorie, ma anche come spazio per la salute e il benessere a 360 gradi.

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