Desenzano

Ragazza molestata, la madre denuncia: «Mia figlia sotto shock, l’aggressore già libero»

Non è bastato l’arresto in flagranza da parte dei carabinieri: l’autore delle molestie sessuali è uscito dal carcere dopo due giorni in attesa di processo

C'è tanta paura nel cuore e nella mente di una ragazzina di 16 anni molestata due volte in poche, settimane dallo stesso uomo, l'ultima mentre stava andando a fare la spesa al Conad: appena scesa dall'autobus in via Michelangelo a Desenzano è stata avvicinata, aggredita e palpeggiata, è riuscita a liberarsi ma è stata seguita per centinaia di metri fino all’intervento dei carabinieri, in quel momento in pattuglia nel quartiere.

I militari hanno intercettato il suo aggressore: è un 30enne di nazionalità nigeriana, che è stato arrestato ma rilasciato solo due giorni più tardi, in attesa di processo per stalking e violenza sessuale aggravata, con misura cautelare di divieto di avvicinamento alla sua vittima. Una misura «cautelare» che non fa stare molto tranquilli. «Adesso ogni volta che esco da sola ho paura – ha fatto mettere a verbale nella sua denuncia la ragazza in caserma, accompagnata dalla mamma –: mi guardo in giro, continuo a voltarmi, chiedo agli amici di venirmi a prendere. Penso alle sue mani grosse e ruvide e ho paura, perché lui sa che l'ho denunciato, e sa dove abito». L'episodio in questione risale all'11 maggio scorso, era mezzogiorno: la giovane, zaino in spalla, è scesa alla fermata di via Michelangelo e tempo pochi passi è stata avvicinata dal 30enne. «Mi ha messo la mano sulla spalla, tempo di voltarmi – ha dichiarato ancora nella denuncia – e mi aveva già afferrato, mi abbracciava, mi ha toccato il seno e mi stringeva con la forza. Sono riuscita a liberarmi, me ne sono andata percorrendo via De Gasperi e via Togliatti, lui ha continuato a seguirmi. Poi fuori dalla Conad ho visto passare una pattuglia dei carabinieri e ho chiesto aiuto. Li ringrazio tantissimo».

Allarmante è il fatto che non si può parlare di raptus isolato: lo stesso soggetto aveva molestato due settimane prima la stessa ragazza, quella volta in compagnia di un’amica, anche lei molestata sessualmente. «Era successo fuori casa mia, stavo uscendo – racconta ancora la ragazza – quando ho visto che stava braccando una mia amica di 18 anni, aveva allungato le mani sul fondoschiena mentre lei gridava di lasciarla stare. Ho cercato di aiutarla, e lui ha braccato anche me, non ci lasciava andare. Non è stato facile scappare e seminarlo». Forse speravano che quella brutta, bruttissima storia finisse lì: non ne avevano parlato con nessuno. Almeno fino alla seconda volta, che fa ancora più male della prima. È per questo che mamma e figlia hanno deciso di raccontare tutto: «Vogliamo solo venga fatta giustizia – dice la madre della 16enne aggredita – e anche dire alle ragazze della zona di stare attente. E che se c'è qualcun'altra che è stata molestata, che si faccia avanti. Ringrazio i carabinieri di Desenzano e Sirmione - aggiunge la madre - per l'efficacia del loro intervento e la delicatezza con cui hanno trattato mia figlia. Ringrazio anche don Alberto, parroco di Rivoltella, che ci è stato vicino». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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