No Tav e pendolari «I morti di Pioltello chiamano giustizia»

C’è un legame significativo fra attivisti No Tav e pendolari, fra la tragedia di Pioltello e l’impatto dei cantieri dell’alta velocità sui territori, sulla finanza pubblica, sui servizi per i cittadini., Due facce dello stesso problema., LO SCRIVONO i No Tav di Brescia in una lettera aperta: «Morti, feriti, futuri invalidi, vite bruciate - scrivono gli attivisti ai pendolari -., Per prima cosa, siamo dalla vostra parte e ci stringiamo insieme a voi in questi giorni di rabbia e dolore., L’argomento è chiaro: i treni e le linee ferroviarie sono infrastrutture pubbliche, costruite e gestite con soldi pubblici., Ci sono 5,5 milioni di persone che si muovono ogni giorno sui treni, di cui il 96% su treni regionali e metropolitane e il 4% su treni interregionali e ad alta velocità., Chiarito questo, dobbiamo insieme capire dove i nostri soldi finiscano e come vengano spesi., Le nuove linee ad alta velocità Tav assorbono invece il 90% delle risorse e solo il 10% viene dedicato alle “manutenzioni” delle linee pendolari».

Poi l’affondo sui costi dell’alta velocità: «La costruzione della linea Tav Treviglio-Brescia, non lontano dall’incidente, è costata più di 50 milioni di euro al chilometro., Il Tav Brescia-Verona 54 milioni al km., Ma la vera ragione per cui si investe in alta velocità nulla ha a che fare con l’esigenza di ammodernare il paese»., Infine il messaggio ai pendolari: «Cosa dovremmo avere in comune?, Lo Stato italiano, tramite Rfi, costruisce con i nostri soldi linee ad alta velocità per una fascia ridotta e benestante di persone distruggendo i nostri territori, e ci abbandona ogni giorno su treni pendolari e linee metropolitane fatiscenti e pericolose., Ecco dunque la comune disgrazia., Una disgrazia che si doveva evitare., Una disgrazia che però deve trovare giustizia»., • V.R.

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