«Tarocchi» di Emma, è maxi-sequestro

La merce sequestrata dalla Guardia di Finanza vicino al palazzetto BATCH

Magliette e canotte, cappellini e braccialetti: tutta merce contraffatta venduta abusivamente al concerto di Emma Marrone, lunedì sera al Palageorge di Montichiari.

SOTTO SEQUESTRO sono finiti ben 384 articoli, tra capi d’abbigliamento e accessori, tutti riconducibili ad una sola bancarella abusiva: gestita da due ambulanti di origini campane, era stata allestita tra l’altro non troppo lontano dall’ingresso del palazzetto, anzi praticamente a due passi dall’ingresso e proprio sul passaggio degli spettatori, incamminati verso gli ingressi e poi di ritorno a fine evento.

I due «falsari» sono stati smascherati (e denunciati) dagli uomini della Guardia di Finanza di Desenzano, coordinati dal tenente Giuseppe Santucci: ora rischiano grosso, denunciati in concorso per la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, un reato penale che prevede (oltre ad una multa fino a 20mila euro) fino a due anni di reclusione.

Ai numerosi fans in transito, quella sera oltre un migliaio, i falsari proponevano merchandising di ogni tipo e misura: a prima vista tutta merce molto simile all’originale, ma in realtà contraffatta, e ovviamente venduta senza autorizzazione.

UN’OFFERTA davvero molto ampia e variegata, praticamente per tutti i gusti e per tutte le misure: le magliette che riportavano l’immagine del volto della cantante e il nome «Emma», bracciali, poi i cappellini e le canotte su cui invece era stampato il marchio «Brown», una copia monca di «Brown 21», il logo ufficiale.

Un marchio registrato, «Brown 21», di proprietà e di tutela dell’unica società autorizzata dalla stessa Emma Marrone, la «Oltre il Merchandising srl» di Napoli. Effetto illecito raddoppiato: non solo i due ambulanti ingannavano i fan offrendo loro prodotti contraffatti, ma con la loro vendita illecita hanno ridotto gli incassi derivanti dalla vendita dei prodotti originali.

Oltre alla merce abusivamente esposta, i due campani nascondevano altro materiale nella loro auto, tutto ovviamente sequestrato. «La tutela del mercato dei beni e dei servizi - conclude la Gdf in una nota - persegue il duplice obiettivo di tutelare i consumatori finali e i titolari dell’opera protetta da utilizzi impropri».

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