Tav Brescia-Verona,
un «muro
di gomma»

Alta velocità: il progetto della tratta Brescia-Verona è ancora fermo BATCH

Deve esserci per forza qualcosa che non va nel progetto definitivo della Tav Brescia-Verona., Ma qualcosa cosa?, Non si sa., Dalle notizie che si sono susseguite ieri da Roma, tra indiscrezioni e smentite, «no comment» e chiarimenti che non chiariscono, sembra di capire che il 20 febbraio il Cipe si ritroverà sul tavolo, per integrarla e modificarla (pare nei suoi aspetti finanziari e contabili), la delibera già approvata addirittura il 10 luglio, 7 mesi fa, che doveva aver chiuso la questione e ridurre a una pura formalità l’apertura dei cantieri da Mazzano a Verona Est, prevista a gennaio (e poi spostata a marzo) partendo dalle gallerie fra Lonato e Desenzano., TUTTO FERMO, questa è l’unica certezza: ieri mattina, non smentita da tre parlamentari bresciani e veronesi, si era sparsa la voce che il governo avesse «ritirato il progetto per modificarlo»., Un rumor che aveva aperto scenari inesplorati sul progetto da 2 miliardi e 499 milioni., Ma le «modifiche», che saranno martedì prossimo all’esame del Comitato interministeriale per la programmazione economica, non riguardano il progetto «ferroviario» dell’infrastruttura, bensì gli aspetti economici., Nel pomeriggio da Roma è arrivata la nota: «Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - è scritto - precisa di non aver richiesto modifiche progettuali relativamente alla delibera 42/2017 sul progetto definitivo della tratta Av/Ac Brescia-Verona»., E poi ancora: «Le precisazioni richieste attengono in nessun modo a modifiche progettuali, ma sono finalizzate a completare al meglio l'istruttoria e a fornire tutti gli elementi che consentano, quanto prima, la regolare registrazione alla Corte dei Conti., Il Ministero ha già scritto infatti al Cipe per l’inoltro alla Corte dei Conti della stessa delibera con le precisazioni»., Che cosa succede allora?

Proprio la Corte dei Conti, lo ricordiamo, in novembre aveva sospeso per «incompletezza documentale» l’istruttoria sulla delibera 42 del Cipe, chiedendo integrazioni., In gennaio, i vertici delle Ferrovie dello Stato aveva annunciato che le integrazioni richieste erano state consegnate al Mit, dando per scontata la pubblicazione in Gazzetta ufficiale «entro febbraio per aprire i cantieri a marzo»., Qualcosa deve essersi inceppato, ma non si capisce cosa., Oltre alla citata nota del ministero, che di fatto smentisce voci partite non si sa da dove, l’unico altro riscontro è quello della direzione generale di Fs, che a domanda risponde: «Non commentiamo»., PECCATO, perché un po’ di comunicazione non guasterebbe: da Brescia a Verona ci sono centinaia di cittadini e di aziende che attendono di sapere se e quando gli verranno demolite case, espropriati terreni, abbattuti capannoni., Dal 2014 sentono annunci di imminente arrivo delle ruspe, ma ora che dopo 4 anni è tutto bloccato, non c’è nessuno che spieghi perché., Ieri il coordinamento dei comitati No Tav di Brescia e Verona era al Consiglio di Stato, a contestare con un ricorso il gravoso impatto ambientale dell’opera., Le voci da Roma avevano alimentato in loro la speranza di una revisione progettuale., Ora sembra che non sarà così., Almeno fino alla prossima puntata di questa indecifrabile vicenda., •

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