«Ultimatum» da Roma sui depuratori del Garda

Lavori alla condotta sublacuale: la priorità è eliminarla al più presto

Per i futuri depuratori del Garda bresciano il solco è ormai definitivamente tracciato: la soluzione progettuale avanzata da Acque Bresciane per l’ampliamento del depuratore di Montichiari e il nuovo depuratore da costruire a Gavardo, destinato a smaltire i reflui del medio e alto lago, è quella preferibile., O meglio, verrebbe da dire, è una scelta quasi definitiva, come è sembrato durante la partecipatissima assemblea generale ordinaria della Comunità del Garda, svolta ieri mattina nella sede di Villa Mirabella a Gardone Riviera., IL TEMPO STRINGE: il ministero per l’Ambiente, che ha messo sul piatto 100 milioni, chiede di sapere entro un mese, e una volta per tutte, dove diavolo si intenda costruire i nuovi depuratori bresciani., Ed è un ultimatum al quale non ci si può più sottrarre, essendo passato quasi un anno e mezzo da quando 100 milioni erano stato assegnati., Ieri il tradizionale incontro dei sindaci era presente non solo il Comitato di Gestione di Ats Garda Ambiente (l’associazione temporanea di scopo di 34 Comuni di area gardesana, uniti per la realizzazione del nuovo collettore), ma anche i colleghi trentini del lago, il presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi, i presidenti o loro rappresentanti di Aaato Brescia e Verona, le aziende speciali Garda Uno, Ags e Acque bresciane., «La collocazione geografica del Garda - ha premesso la presidente Mariastella Gelmini - ha fatto perdere di vista la capacità di osservare problematiche del territorio come la collettazione, viabilità e cultura, dall’alto., Nello specifico stiamo parlando di un argomento decisivo per il futuro del Garda e nell’immediato c’è urgenza per completare l’iter amministrativo già avviato con la delibera del Cipe e la costruzione della cabina di regia al Ministero dell’Ambiente.

Ora la politica deve decidere senza indugio»., Proprio ieri si è saputo, mentre continua l’opera di tessitura del presidente della provincia di Brescia Samuele Alghisi tra i Comuni del Garda e quelli valsabbini, che il Ministero ha richiesto tramite mail un report sulla variante bresciana dopo l’abbandono del progetto Visano., «ENTRO FINE MESE - ha affermato l’onorevole Gelmini - bisogna stabilire l’esatta ubicazione dei depuratori nel territorio bresciano ed entro marzo predisporre il progetto preliminare aggiornato, avviando le procedure per il bando europeo di affidamento del progetto definitivo-esecutivo., Poi entro dicembre ricevere il progetto definitivo ed avviare i lavori»., Dopo una miriade di incontri e confronti sul territorio, in Provincia e Regione Lombardia, i tempi sono quindi maturi e la soluzione proposta da Aaato Brescia e Acque bresciane che prevede impianti a Montichiari e Gavardo e il fiume Chiese come corpo recettore, appare la più sostenibile sotto il profilo ambientale, economico, realizzativo e delle tempistiche., «Con la logica del “niente nel mio giardino“, le chiacchiere, la propaganda e i bimbi in piazza, non si va da nessuna parte», attacca la presidente Mariastella Gelmini., Parallelamente al lavoro del presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi, i sindaci gardesani hanno ribadito l’impegno di compensare gli sforzi e i disagi dei Comuni coinvolti, anche quelli del Chiese, con la realizzazione di opere da finanziare con la tassa di soggiorno., •

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