Villa Oceano, 19 anziani verso il trasferimento

Villa Oceano: il destino della struttura sarà deciso dalla Ats BATCH

Villa Oceano, Lugana di Sirmione: a 24 ore dall’intervento dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione nella Casa soggiorno di via San Martino la questione è tutt’altro che risolta. Gli anziani non autosufficienti che dovranno trovare una struttura alternativa sono in tutto 19 ospiti, e non 33 come inizialmente annunciato. Se ne sta occupando direttamente Villa Oceano, come norma prevede, in contatto con le famiglie: tra questi solo quattro sarebbero di Sirmione.

L’intervento del Nas ha fatto emergere un vuoto autorizzativo per l’accoglienza degli ospiti e per la gestione della loro degenza: Villa Oceano è autorizzata a ospitare anziani parzialmente o completamente autosufficienti, mentre mancherebbero i permessi (e quindi il presidio medico, attrezzature ma anche personale specializzato) per le persone non autosufficienti. I commenti? Dalla struttura nessuno, mentre l’attività continua all’interno per le persone senza problemi di autonomia. Questa è una realtà che rientra nella categoria Apa (Alloggi protetti per anziani) il cui regolamento, appunto, prevede solo la possibilità di accogliere utenti autonomi, e per il momento la citata mancanza di un via libera per le altre tipologie di utenza è l’unica irregolarità rilevata dai carabinieri.

Ma le verifiche proseguono, e il caso è arrivato anche negli uffici dell’Ats bresciana, l’ex Asl, che starebbe verificando altre eventuali contestazioni. Ovviamente anche il Comune di Sirmione è stato informato della vicenda, ma sulla questione la municipalità non avrebbe alcun potere diretto, e nemmeno competenze e responsabilità: Villa Oceano è una struttura privata che opera in autonomia sul territorio, e proprio per questo con questa casa di soggiorno l’ente locale non avrebbe mai avuto rapporti amministrativi o finanziari.

Certo la questione è molto delicata: coinvolge 19 anziani e quindi altrettante famiglie. Dalla casa di accoglienza fanno comunque sapere che si prosegue (senza sosta) nel procedere al collocamento delle persone costrette ad andarsene in altre strutture idonee. Un lavoro certosino, come detto in contatto diretto con le famiglie, per il quale, come prevede la legge, la residenza deve essere parte attiva. Entro domani potrebbe essere tutto risolto, ma non sarà facile: gli ospiti non autosufficienti devono essere trasferiti in luoghi dotati di una adeguata assistenza sanitaria. E quindi c’è un problema evidente di disponibilità. Le opzioni? Brescia e Rezzato, ma anche Suzzara, nel basso Mantovano. AL.GAT.

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