Vino, sport e albergo «diffuso»: il futuro è qui

L’onorevole Maria Stella Gelmini

Con la globalizzazione dei mercati e dell’offerta anche per il lago di Garda è necessario volgere lo sguardo a nuovi «comportamenti turistici» che consentano di aprire nuove strade allo sviluppo del settore., Di questo si è parlato ieri pomeriggio alla sede della Comunità del Garda con Marcello Zane della Fondazione «Luigi Micheletti», autore del volume «I nuovi turismi del Garda - Buone prassi per il domani», in collaborazione con Valerio Corradi docente di Sociologia del territorio dell’Università Cattolica di Brescia ., «IL LIBRO - ha illustrato Zane - intende continuare ad alimentare riflessioni sul turismo gardesano, provando a non accontentarci dei traguardi raggiunti»., Qualche esempio?, Preservando l’identità gardesana, il passato attraverso l’identità dei luoghi, la storia e le atmosfere, garantendo in ogni caso la contemporaneità.

Spazio quindi alla narrazione di nuove esperienze come l’albergo diffuso, il turismo enogastronomico, le palestre all’aperto degli sport di acqua e terra, il turismo spirituale e religioso e i luoghi della storia., Per una vacanza che sia emozione, memorabile e da raccontare., «È BENE interrogarci sui cambiamenti interpretando gli insegnamenti del passato - ammonisce la presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini -., Il visitatore è sempre più esigente e non si sofferma più sulle bellezze paesaggistiche del territorio: desidera un’esperienza., Attenzione quindi agli aspetti ambientali e locali, provando a cogliere l’unicità del luogo»., Dello stesso avviso Franco Cerini, presidente del Consorzio Turistico lago di Garda Lombardia: «In occasione del recente work shop a Mosca e San Pietroburgo, i nostri interlocutori sono rimasti ad esempio affascinati quando hanno saputo che nel 1800 sulle tavole degli Zar c’era posto per i limoni del Garda».

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