L'ex discarica di Ciliverghe di Mazzano finisce in Procura. A portarcela sono tre associazioni che hanno firmato un esposto-denuncia inoltrato agli uffici giudiziari di Brescia. Raffaele Forgione, presidente del circolo di Legambiente est, Ermanno Benedetti, presidente del Comitato «Discarica sicura!» di Mazzano e Fulvio Bottarelli, consigliere comunale e presidente dell'associazione culturale «L'Aurora» di Mazzano hanno presentato un articolato «j'accuse» al termine del quale chiedono alla magistratura di valutare «l'esistenza di profili d'illecità penale e possibili soggetti responsabili ai quali attribuire la responsabilità della contaminazione della falda acquifera da parte dell'ex discarica, ritardi nell'approntamento della caratterizzazione del sito e mancata redazione del progetto preliminare di messa in sicurezza/bonifica, interventi indebiti, anche da parte di rappresentanti politici, nell'iter per la predisposizione del progetto di bonifica».
I FIRMATARI dell'esposto ricordano nella premessa alla denuncia che «fin dal 2004 è accertata la fuoriuscita di percolato fortemente inquinante dal corpo della ex discarica di Ciliverghe ed il percolamento nel sottosuolo». Metalli, solventi e idrocarburi sono stati individuati in concentrazioni elevate nell'acqua della falda sospesa, ma che potrebbe tracimare nella falda libera e quindi determinare una contaminazione delle sorgenti sotterranee.
La situazione critica è nota da anni, ma in particolare dal 2010, lamentano Forgione, Benedetti e Bottarelli, si assiste ad un palleggio di responsabilità che, in buona sostanza, tiene ancora ferma al palo la bonifica.
L'impianto di smaltimento che si affaccia sulla tangenziale sud a Ciliverghe, fuori attività ormai dalla primavera del 1990, ha insomma tutte le caratteristiche purtroppo di una bomba ambientale, ma l'individuazione dei rimedi procede a rilento, troppo a rilento, tanto da spingere le associazioni a non attendere oltre ed a sollecitare un’iniziativa della magistratura.
I timori si sono accentuati negli ultimi mesi, quando nonostante il piano di caratterizzazione avesse confermato la situazione critica, ogni decisione è stata invece sospesa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La Conferenza di servizi prevista in febbraio, cancellata due giorni prima dello svolgimento e rinviata a data da destinarsi.
Che cosa stia accadendo i firmatari dell'esposto-denuncia non lo sanno. Di certo, protestano, la contaminazione delle acque di falda sottostante la ex discarica di Ciliverghe continua da anni e nessuno può escludere il pericolo che contamini prima o poi l’acqua destinata all’alimentazione umana. Se la macchina burocratica non riesce a venirne fuori, sia allora la magistratura, concludono i firmatari dell'esposto-denuncia, a diradare le troppe nubi che offuscano l'orizzonte.