«L’impianto rifiuti
è incompatibile
con il territorio»

L’associazione Le mamme di Castenedolo gioca l’ultima carta per tentare di bloccare l’impianto di trattamento rifiuti BATCH

Viene tecnicamente definito piano del Sistema Pedemontano ed è l’ultima - in tutti sensi -, carta che l’articolato fronte di oppositori intende giocarsi per fermare l’impianto di trattamento rifiuti Edil 4 in progetto a Castenedolo. Il documento di programmazione comprensoriale è stato rispolverato e sventolato dal gruppo «Le mamme di Castenedolo» da sempre preoccupate e contrarie del presunto effetto cumulativo di criticità che la struttura proposta dal gruppo Bernadelli avrà su un territorio già sotto stress dal punto di vista ambientale. «Siamo di fronte a un paradosso - si legge nel dossier redatto dall’associazione che sarà presto recapitato a Regione, Provincia e autorità sanitarie -: la concessione all’impianto di trattamento rifiuti è in evidente conflitto con i contenuti del Sistema pedemontano St3 in cui rientra il Comune di Castenedolo».

LA «CARTA» di programmazione impone agli enti locali di «tutelare i caratteri naturali diffusi attraverso la creazioni di un sistema di aree verdi tra loro collegate, definita la rete ecologica - scrivono Le mamme di Castenedolo -: il piano impegna gli enti locali a vigilare e difendere la sicurezza e la salute dei cittadini attraverso la riduzione dell’inquinamento ambientale e la preservazione delle risorse».

Il Sistema Pedemontano detta anche le regole della progettazione integrata tra le infrastrutture e paesaggio. «A tutti gli organismi coinvolti negli iter autorizzativi di opere ad alto impatto - si legge nel dossier -, viene chiesto di tutelare e valorizzare il paesaggio caratteristico attraverso la promozione della fruibilità turistico-ricettiva e il mantenimento dell’attività agricola.

Ma anche di recuperare aree e manufatti edilizi degradati in una logica che richiami le caratteristiche del territorio pedemontano». Altri capitoli del documenti riguardano l’«incentivazione dell’agricoltura e del settore turistico-ricreativo per garantire la qualità dell’ambiente e del paesaggio caratteristico».

DI FRONTE A UNA programmazione così articolata ed a obiettivi ambientali molto ambiziosi, «siamo curiose - affermano Le mamme di Castenedolo -, di sapere come i nostri amministratori riusciranno a perseguire tali obiettivi accettando con disinvoltura sul nostro territorio un nuovo impianto di trattamento rifiuti che consumerà ben 42 mila metri quadrati di area agricola e vedrà il transito giornaliero massimo di 376 mezzi pesanti, per non parlare delle polveri sollevate dall'impianto di macinatura e molte altre criticità ambientali».

Nonostante l’iter autorizzativo sia ormai praticamente ultimato, il fronte ambientalista resta sulle barricate e annucia un’ennesima mobilitazione per convincere le autorità territoriale a bloccare l’operazione.

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