La frana di San Gallo si muove È il pericolo che più incombe

Il macigno caduto la scorsa estate a San Gallo: ha sfiorato un’abitazione devastando una piscina

Esondazioni, frane, incendi., Eventi che accerchiano il territorio di Botticino, alle prese non solo con le calamità naturali, ma anche - nel caso dei roghi boschivi - con devastazioni provocate dall’uomo., Per prevenire e fronteggiare le calamità l'Amministrazione civica ha varato il Piano comunale di Protezione civile, redatto da Ecometrica e Università Cattolica., Uno studio che scava nelle fragilità del territorio, evidenziato rischi, potenziali e reali., Sul paese incombe soprattutto il pericolo idraulico., Nel 1985, in occasione di un temporale di inaudita violenza, una colata di detriti invase l'abitato di Botticino Sera, nella valle del Bunì, nell'area a monte tra via Puccini e via San Michele., L’onda di detriti e fango defluì lungo le due strade sommergendo l'area a valle, fino a via Speri., Una minaccia che grava ancora sulla frazione., La notizia buona, secondo gli esperti, è che il fenomeno si verifica ogni 500 anni., Nel frattempo nell'area del Bunì sono state realizzate briglie e argini di cemento armato per facilitare la canalizzazione dell’acqua piovana provenienti dal monte., Nell’area vengono eseguite periodicamente opere di pulizia svolte dal Gruppo comunale di Protezione civile., Ma gli scenari di rischio in ambito idraulico interessano anche il torrente Rino di via Molinetto, sia nel tratto finale di via Gerre, sia nella zona produttiva di via Garibaldi, al confine con Rezzato.

Nel primo caso, è stata costruita una vasca di laminazione fino a via Molinetto che coinvolge le cascine poste lungo il corso d’acqua – 23 le persone residenti in zona -, che dovrebbe evitare la tracimazione delle acque., Nel secondo caso, a nord del torrente Rino (19 i residenti esposti al rischio), superato l'attraversamento di via Garibaldi, è presente una seconda vasca di laminazione che contribuisce a mitigare gl effetti delle piene., Ma Botticino deve fare i conti anche con l’instabilità idrogeologica., Il 18 maggio del 2022 un blocco di circa 5 tonnellate si era staccato dal versante della Maddalena, rotolando fino alla frazione di San Gallo, lambendo un'abitazione., Più recentemente, il 17 gennaio, un grosso masso di 300 chili è letteralmente piombato sulla carreggiata: la sua corsa verso valle è stata bloccata dal guard rail., Esiste poi una «frana attiva» su San Gallo, a nord della chiesa e dell'oratorio, dove si concentrano le abitazioni di 113 cittadini: una colata lenta che interessa uno spessore di 20-30 metri., Sono stati installati degli inclinometri per monitorare i movimenti., Operazione eseguita ogni sei mesi., Secondo gli esperti, attualmente i movimenti sono «modesti»., La progressiva degradazione delle condizioni degli ammassi rocciosi – per effetto della corrosione provocata dall'acqua e dal ghiaccio, ma anche dalle radici delle piante – provoca fenomeni di distacco dal versante orientale della Maddalena, del monte Denno e Salena., Ma anche in questo caso, la scarsa prevedibilità del fenomeno di crollo fa risultare gli edifici isolati concentrati sul versante «a bassa pericolosità»., •.

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