Piano cave, un anno di tempo per calcolare il fabbisogno

La Provincia ha avviato la procedura per il nuovo Piano cave BATCH

Davide Vitacca Metà del fabbisogno decennale previsto è rimasto nel «cassetto»., Il piano licenziato nel lontano 2005 dalla giunta provinciale di Alberto Cavalli si è rivelato nel tempo sovrastimato rispetto alle reali necessità produttive ed esportative del territorio., LE CAVE di sabbia, ghiaia e dell’argilla hanno complessivamente prodotto un volume di materiale scavato pari a circa 35 milioni di metri cubi, suddiviso in 59 ambiti estrattivi a loro volta distribuiti su 45 Comuni, in gran parte situati tra la Bassa orientale e la Franciacorta., Una cifra che rappresenta la metà esatta dei 70 milioni di metri cubi preventivati e una quantità di gran lunga inferiore anche rispetto ai 50 effettivamente autorizzati., La Provincia ora alle prese con l’elaborazione del nuovo piano ha chiesto un aiuto tecnico e metodologico all’Università degli Studi di Brescia., La proposta di rinnovo del Piano - già scaduto nel 2014 per l’argilla e in scadenza il 25 gennaio 2018, dopo una proroga di tre anni, per la sabbia e la ghiaia - ha aperto le porte a un progetto di collaborazione tra l’ente locale e il dipartimento di Ingegneria civile, architettura territorio ambiente e di matematica (Dicatam) dell’Ateneo statale.

L’ACCORDO, firmato ieri a palazzo Broletto dal presidente Pierluigi Mottinelli e dal rettore Maurizio Tira, prevede per il costo totale di 267mila euro il coinvolgimento del gruppo di ricerca in tecnica e pianificazione urbanistica, coordinato dalla professoressa Michèle Pezzagno e dal professor Alberto Clerici, il quale sarà chiamato a realizzare uno studio in grado di individuare i criteri di ridistribuzione del fabbisogno, fornendo così alla politica un metro di giudizio obiettivo sul quale fare affidamento in vista delle future scelte operative., I tecnici universitari effettueranno analisi dei suoli e si impegneranno ad eseguire sopralluoghi in tutti gli ambiti estrattivi territoriali, stabilendo per ciascuno le volumetrie escavabili e verificando ogni possibile interferenza con i principi di sostenibilità ambientale espressi nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea e tutelati dalla Rete ecologica regionale., A differenza di quanto avveniva in passato, il nuovo Piano cave richiede infatti che l’approvazione dei siti estrattivi passi tramite la procedura di Valutazione ambientale strategica., Il percorso sinergico punterà a coinvolgere in tavoli di confronto dedicati anche le amministrazioni comunali e i portatori d’interesse locali, tra cui i proprietari d’area e gli attori imprenditoriali., «In un periodo di grande difficoltà nel reperimento di personale, questa intesa è indispensabile per affinare metodologie d’indagine innovative e testimonia il forte radicamento dell’Università al bacino di riferimento», ha commentato Mottinelli, il quale ambisce a giungere all’approvazione definitiva del nuovo Piano decennale entro la fine del 2018, in concomitanza con la conclusione del proprio mandato., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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