Polo logistico di Castel Mella Il caso approda in Parlamento

Un rendering realizzato dal comitato Salva Macina per dare un’idea delle dimensioni del polo logistico GAVAZZIF

Approda in Parlamento, attraverso un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente, dei Trasporti e della Cultura, il contestato progetto che l’azienda Copan vorrebbe attuare in zona Macina a Castel Mella., In una zona di alto pregio storico, grazie ad un investimento di 30 milioni di euro, dovrebbe sorgere un magazzino che occuperà cinquanta persone., La Copan è una società che opera nell’ambito sanitario della pre-diagnostica; in particolare è leader nella progettazione e produzione di sistemi di raccolta e conservazione di campioni standard di batteriologia, virologia e biologia molecolare., Durante la pandemia ha prodotto oltre due miliardi di tamponi., Il polo logistico, concepito secondo i progettisti con i canoni di alta sostenibilità ambientale, è sostenuto dall’Amministrazione comunale.

Ma all’operazione si oppone di un gruppo di cittadini riuniti nel comitato «Salva Macina» e supportati adesso anche dal deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Devis Dori attraverso un'interrogazione nella quale chiede «di confrontarsi con tutte le persone e gli enti coinvolti per bloccare il progetto, diviso in 3 diversi stralci e pensato per occupare quella che ad oggi è un’area verde di 62 mila metri quadrati»., L’interpellanza fa sintesi delle preoccupazioni: Castel Mella è considerato ad alto rischio alluvioni, quindi «le recenti condizioni meteo estreme, che hanno colpito la provincia, dimostrano la necessità di evitare qualsiasi ulteriore consumo di suolo in considerazione della fragilità idrogeologica del territorio» e rimarca come costruzioni di questo tipo comportino «una minore fertilità del terreno, una perdita di carbonio e di biodiversità, una capacità inferiore di trattenere l’acqua e lo sconvolgimento dei cicli dei gas e dei nutrienti»., Il parlamentare ricorda come nel Bresciano si stia continuando «a consumare suolo a ritmi decisamente superiori rispetto a qualsiasi altro territorio» e suggerisce, prima di avviare nuove costruzioni, di «ipotizzare un riutilizzo e una riqualificazione dei tanti capannoni dismessi»., Dori rimarca anche l’impatto paesaggistico, storico e culturale dell’opera: «Il polo di Castel Mella verrebbe realizzato in prossimità di un bosco e in un territorio dove sono stati trovati depositi e strutture archeologiche sepolte, verosimilmente ascrivibili al periodo tardoantico-altomedievale», si legge nell’interrogazione a risposta scritta nella quale domanda se «l’Amministrazione Comunale non se sia accorta, oppure vuol compromettere per sempre il proprio territorio e la propria storia?»., In attesa di una risposta dei ministeri, Comitato «Salva Macina» continua la mobilitazione: a giugno sarà convocata un’assemblea pubblica per illustrare ai residenti, attraverso il parere di esperti, le «molteplici fragilità del progetto»., •.

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