I cinghiali all’assalto
di Garda
e lago d’Iseo

Un branco di porcastri che si aggira indisturbato di notte tra le strade del centro di Gardone RivieraIl terreno dei boschi del Sebino «arato» dal passaggio dei branchi La squadra di cacciatori del Sebino denominata Z5S1 Almana Le trincee scavate dagli animali

Alessandro Romele Luciano Scarpetta Il dibattito su come fronteggiare l’invasione è controverso, ma sullo sfondo restano due verità inconfutabili: la proliferazione dei cinghiali è un problema reale e gli abbattimenti si sono rivelati inefficaci se, come emerge dal censimento dei cacciatori del Sebino, i numeri dei capi sono in costante ascesa., I danni provocati dai branchi di cinghiali sono visibili in questi giorni nelle campagne tra Pisogne, Zone, Marone e Sale Marasino: nelle ore notturne gli animali in cerca cibo devastano i terreni agricoli, i prati e sottobosco., Sotto l’egida della Polizia Provinciale, il Broletto ha formato squadre di cacciatori specializzati con il compito di abbattere i cinghiali., «Il nostro nucleo - spiega Gianmario Picchi, coordinatore del gruppo di cacciatori sebini - è composta da 30 persone., In base ad un censimento sui capi presenti nel comprensorio, viene autorizzato il prelievo che prevede l’uccisione di 20 dei 31 cinghiali che colonizzano il territorio., Lo scorso anno furono 21., Diciotto invece nel 2017»., L’AREA È RELATIVAMENTE piccolo, ma «cacciare i cinghiali è complicato e difficoltoso - continua il caposquadra - perchè il nostro comprensorio, il C5, è chiuso da confini ben delimitati: il lago e la Riserva del Trentapassi»., Nonostante l'impegno della squadra denominata Z5S1 Almana, il problema non è stato risolto., «I danni - chiude Picchi - sono riferiti soprattutto a prati e coltivazioni., Gli agricoltori possono chiedere un rimborso che però non viene quasi mai concesso»., Dall’entroterra del lago di Iseo al Garda, a Gardone Riviera continua la battaglia a oltranza contro l’invasione dei porcastri, un incrocio tra maiali e cinghiali., Il sindaco Andrea Cipani ha prorogato a tempo indeterminato l’ordinanza del 6 ottobre che autorizza l’abbattimento dei capi alla Polizia provinciale.

Una misura introdotta dopo che i porcastri si erano spinti nei giardini pubblici e persino nel parco del Vittoriale., «La sicurezza e l’incolumità dei cittadini è la priorità assoluta – spiega Cipani –: non interessa quanti animali dovranno essere abbattuti, l’importante è che non arrivino nei centri abitati»., Nel mirino c’è il maxi branco formato da una trentina di capi che da fine settembre scorrazza nel paese., Negli ultimi giorni gli animali sono stati avvistati sulla la strada che da Gardone alto conduce a Morgnaga lambendo l’istituto alberghiero., Anche le gabbie, posizionate nei «passaggi» utilizzati dai suidii per scendere a valle, sono adesso state spostate e collocate in altre zone., Le trappole però sono rimaste vuote., Sul numero dei cinghiali finora abbattuti la contabilità ufficiale è ferma al 10 novembre quando si è svolto un vertice alla presenza del comandante della Polizia provinciale Claudio Porretti: un esemplare ucciso., Oltre 50 erano invece i cinghiali uccisi dai cacciatori durante le braccate del sabato con l’ausilio dei cani, ma in questo caso si tratta di cinghiali e porcastri che stazionano nelle zone più periferiche del comune., Questo tipo di caccia in vigore dal mese di ottobre, terminerà alla fine di dicembre., C’è da augurarsi che «lo stato di crisi» possa esaurirsi prima dell’inizio della stagione turistica., Come sottolineato dal sindaco Andrea Cipani in occasione dell’incontro in municipio, «siamo alle prese con animali stanziali che non hanno nessuna intenzione di tornare nei boschi»., Intanto c’è anche chi, con intelligente ironia, prova a sdrammatizzare., Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale indossando un berretto con l’effige di un cinghiale posta su Facebook: «Mimetizzandoci abbiamo convinto i cinghiali, amichevolmente, a lasciare il Vittoriale»., •

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