«Il Comune non metta il becco»
Tensioni fra Broletto e Cazzago

Renato Pasinetti, Cristina Bellini, Antonio Mossini e Tiziano Belotti BATCH

A chi spetta l’onere di imporre la rimozione dei rifiuti non conformi smaltiti alla Macogna? La domanda ha aperto uno strappo nei rapporti fra Provincia e Comune di Cazzago. Rapporti istituzionali peraltro già tesi, come emerge dall’epilogo del sopralluogo effettuato a luglio nella discarica, e verbalizzato dalla Polizia locale. Alle richieste di chiarimento della geologa dell’Amministrazione civica circa gli accertamenti non eseguiti dal Broletto, il tecnico avrebbe risposto in modo tranchant: «il Comune non deve mettere il becco in questioni di competenza della Provincia». Una risposta non certo in linea con il fair play che dovrebbe contraddistinguere i rapporti fra istituzioni. Ma al di là della forma e della sostanza che dividono i due enti locali, a novembre la Provincia ha demandato al Comune l’obbligo di imporre alla Drr la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti con concentrazioni di molibdeno superiori alla norma. Ma «la competenza non è del Comune», spiega il sindaco Antonio Mossini, che da febbraio invoca inutilmente «un’audizione urgente». La querelle corre sulla sottile linea di confine tra gli articoli di legge 191 e 192. Il primo si riferisce a «situazioni eccezionali e di emergenza di tutela della salute pubblica e dell’ambiente», che chiamano in causa, nell’ordine, Regione, Provincia e sindaco. L’articolo 192 si rifà invece all’abbandono dei rifiuti, e non presuppone necessariamente l’incombere di un pericolo. «Il fatto che l’articolo 192 parli di abbandono e deposito incontrollato, esclude il Comune dal dovere di ordinare alla Drr di bonificare l’area - spiega Mossini -. É infatti la Provincia ad aver autorizzato la discarica, dettando precise condizioni e prescrizioni che la società ha violato. Quindi è sua competenza procedere alla rimozione, tanto è vero che ha proceduto a diffidare l’immissione di materiali fuori norma. Il Comune non ha rilasciato nessuna autorizzazione, e in questo caso non si può parlare di “abbandono di rifiuti“».

Non solo la Provincia avrebbe sbagliato a demandare al Comune l’emissione di ordinanza, ma - secondo Mossini - «sarebbe stato violato il comma 13 dell’articolo 208. Dal contenuto del provvedimento della Provincia emerge a chiare lettere che la Drr non ha rispettato condizioni e prescrizioni dettate dalla vostra autorizzazione del luglio 2013. Alla luce di ciò, constatata la gravita dell’infrazione, il Broletto aveva il preciso dovere di revocare l’autorizzazione». Sottolineando «il pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente», Mossini afferma che il mancato intervento del Broletto equivarrebbe «a una chiara responsabilità di funzionari e amministratori della Provincia, il cui silenzio esplicita la mancanza di rispetto nei confronti dell’autorità e dei cittadini di Cazzago». C.REB.

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