Il «deflusso» del fiume Oglio finisce davanti al Tribunale

Il presidente Angelo Bergomi BATCH

Con un livello sotto lo zero idrometrico di 11 centimetri, un deflusso di 30,7 metri cubi al secondo e un afflusso di 23,2, per il lago d’Iseo si annunciano tempi duri se non cambia il meteo., Ma anche per l’ Oglio sarà dura, per gli effetti della delibera della Regione Lombardia che ha stabilito di raddoppiare dal 5% al 10% (con possibilità di innanzare anche fino al 20%) il deflusso minimo vitale del fiume., L’obiettivo della Regione era di rispondere a una direttiva europea, portando a «buono» il livello delle acque del fiume oggi classificato «sufficiente», quindi raddoppiando la portata minima per decreto, senza considerare la delicata situazione meteo e la perdurante siccità., Protestano però tutti i soci del Consorzio dell’Oglio, che in assemblea all’unanimità hanno deciso di impugnare la delibera al Tribunale superiore delle acque: «L’azione legale - ha spiegato Angelo Bergomi, presidente del Consorzio dell’Oglio - si è resa necessaria per affermare la serietà con cui è stata condotta la sperimentazione di studio del fiume durata ben 6 anni, che ha dimostrato che incrementare il deflusso minimo non consente di migliorare il livello di qualità delle acque.

Perchè la Regione non applica il principio del “chi inquina paghi“ sancito da un’altra direttiva europea?, Anche le associazioni degli agricoltori hanno scritto in Regione evidenziando il problema., In sede di ricorso cercheremo di far valere le ragioni di un comparto che già vive momenti difficili»., • G.C.C.

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