Il suv si ribalta:
imprenditore
travolto e ucciso

Il Ssayong Kyron ammaccato sul lato guida: Bruno Boglioni è stato travolto e ucciso dal ribaltamento della sua stessa auto FOTOLIVE Bruno Boglioni aveva 67 anni BATCH

Travolto e ucciso dal Suv da cui era appena sceso. È una disgrazia dalla dinamica assurda quella che allunga la catena di morti d’asfalto registrata in una delle settimane più «nere» nella storia della viabilità bresciana. Bruno Boglioni, imprenditore 67enne di Corte Franca è la sesta vittima negli ultimi sei giorni.

Il dramma che si è consumato giovedì notte, non ha avuto testimoni. Sulla scorta dei rilievi, la Polizia stradale di Iseo ha comunque già ricostruito la tragedia. Boglioni ha parcheggiato il suo suv sul ciglio della strada tra via Pastore e via Grumi nella zona industriale di Corte Franca ed è sceso. Oscure le ragioni della fermata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione: l’ipotesi del guasto è quella più plausibile.

SOTTO IL PESO del Ssangyong Kyron, fuoristrada di fabbricazione coreana la banchina posta fra la carreggiata e il fosso ha ceduto improvvisamente. Il terreno ha collassato ed il suv ribaltandosi è finito addosso a Bruno Boglioni che ha avuto la sfortuna di trovarsi nella traiettoria del pesante mezzo. Rimasto schiacciato tra il fossato che costeggia la strada che porta a Adro e il suv, l’imprenditore non ha avuto scampo. L’allarme è scattato alle 2,30 quando un automobilista ha notato il Ssangyong adagiato nel fossato. Sulle prime, i soccorritori avevano pensato che il conducente fosse rimasto illeso in quella che sembrava un’uscita di strada e si fosse allontanato a piedi in attesa di recuperare il suv. Ma una volta ispezionato il fosso, i Vigili del fuoco si sono resi conto che sotto la scocca del fuoristrada c’era un corpo senza vita. La salma è stata recuperata e composta all’obitorio dell’ospedale di Iseo in attesa dell’autopsia. Boglioni era il titolare della El, azienda di componentistica elettronica ed elettrica.

A CORTE FRANCA era conosciuto soprattutto per la sua lunga militanza come volontario della Protezione civile «Era una bravissima persona -osserva il sindaco Giuseppe Foresti esprimendo il dolore della comunità -: era un generoso per natura, sempre pronto a dare una mano quando c’era bisogno. L’Amministrazione comunale è vicina alla famiglia in questo momento di dolore». Bruno Boglioni stava probabilmente tornando dalla sua ditta leader mondiale nella fabbricazione di chip elettronici e di led per i defibrillatori. Sovente, ricordano alcuni amici faceva tardi in azienda soprattutto quando c’erano delle scadenze di consegna della merce da rispettare. Il suo impegno imprenditoriale non gli impediva di prodigarsi nel sociale e, appunto, nel campo del soccorso. Boglioni era stato uno dei cofondatori della Protezione civile dove ancora svolgeva incarichi operativi. Seguiva i corsi di aggiornamento con entusiasmo, partecipava alle esercitazioni e anche in occasione degli allagamenti della scorsa primavera aveva operato in prima linea.

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