La ex Vallosa fa ancora paura

Silvio Parzanini di Legambiente

L'ordinanza di limitazione sui terreni limitrofi alla ex cava Vallosa di Passirano inserita nel Sin Caffaro è stata prorogata sino al 31 dicembre del 2020., Il provvedimento riguarda i mappali contaminati rilevati nell'indagine dell'Arpa del novembre 2013 che, sulla base dei nuovi valori di Concentrazione limite ammissibile introdotti dal Testo unico ambientale, aveva ritenuto «difficilmente confrontabili» le analisi del 2003 dove erano stati accertati superi dei limiti di contaminazione da Pcb e mercurio nel terreno in quasi tutti i campioni e presenza più o meno rilevante di Pcb in 7 persone su 20., L'allarme aveva fatto scattare l'ordinanza che vieta in un raggio di 100 metri l’alimentazione di animali con i foraggi prodotti nelle zone riconosciute contaminate, il pascolo, l’asportazione di suolo, il commercio e consumo di prodotti per alimentazione umana e animale provenienti dalle aree limitrofe alla Vallosa., Le indagini del 2013, che hanno interessato complessivamente 22 mappali, hanno evidenziato che in nessuno è stato registrato un valore superiore alla concentrazione soglia di contaminazione per il mercurio, mentre 13 siti hanno evidenziato superi per i parametri di Pcb e diossine., «Anche a seguito della nostra diffida, il sindaco di Passirano ha firmato una nuova ordinanza che rende più espliciti i divieti in quell'area, che permane molto problematica - sottolinea Silvio Parzanini, presidente del Circolo Legambiente Franciacorta -.

Come emerge dai risultati del Piano di caratterizzazione, all'interno del corpo della discarica sono stati scoperti rifiuti classificati come pericolosi, e alcuni campioni risultano avere concentrazioni di Pcb tali da impedirne lo smaltimento anche all'interno di discariche di rifiuti pericolosi., La falda è compromessa e le concentrazioni di Pcb arrivano oltre i 65 metri., Siamo di fronte ad un disastro ambientale, e l'unica soluzione ipotizzata è il capping, un intervento totalmente inadeguato e inutile»., Come scrive Arpa nella relazione del 2018, «le misure di prevenzione adottate per l’area sono provvisorie, e non possono in nessun modo essere sostitutive degli interventi di bonifica»., •

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