La Franciacorta
blinda il territorio
«Sviluppo mirato»

La Franciacorta blinda il territorio «Sviluppo mirato»

L'approvazione definitiva era arrivata già una settimana fa – il 18 luglio – in Consiglio regionale. Ieri la «consacrazione» ufficiale, al 39esimo piano di Palazzo Lombardia a Milano: il Ptra, Piano territoriale regionale d'area, della Franciacorta è ufficialmente realtà. Un documento che si propone di dettare le linee guida per un progetto di sviluppo e tutela dell'area in questione negli anni a venire, e che ora dovrà trovare concreta applicazione sul campo.

LE MODALITÀ sono chiare, così come il numero dei Comuni coinvolti: i 18 «Core Area», da Cologne sino a Cellatica, e i 4 «Buffer Area» (confinanti), ovvero Castegnato, Ospitaletto, Palazzolo sull'Oglio e Sulzano. Un totale di 22 primi cittadini che, ogni due mesi, si ritroveranno - rigorosamente nei municipi franciacortini, a rotazione («non li faremo venire a Milano» ha sottolineato il presidente Roberto Maroni) - per stilare azioni comuni e discutere di un progetto multisettoriale, che vada al di là dei vecchi piani di governo del territorio. Quattro gli obbiettivi strategici, dettati da Maroni: «Valorizzazione territoriale, efficienza dei collegamenti, promozione turistica e riduzione di consumo del suolo». Anche se il primo intento dichiarato, su cui i politici locali hanno già iniziato a mettere la testa è la creazione di un regolamento edilizio comune.

Proposte che si accompagneranno a interventi materiali (piste ciclabili intercomunali), immateriali (iniziative culturali e sportive, terreno già esplorato dagli assessori coinvolti) e discussioni su temi di forte attualità (cave e discariche, in primo luogo). E un occhio di riguardo al settore vitivinicolo, rappresentato da Vittorio Moretti, presidente del Consorzio Franciacorta, e da Maurizio Zanella, membro del Cda.

Proprio Zanella lancia una possibile idea da esplorare: «L'aspetto importante è che si tratta del primo piano mai redatto che sposi i confini geografici di una denominazione d'origine. Ogni Comune ha aree agricole libere: con i vari assessori può diventare possibile pianificare il loro utilizzo. Oppure, allo stesso tempo, studiare il recupero dei boschi morenti e convertirli a zone coltivabili. Ci sono tante opportunità, anche estetiche, per la nostra zona».

E la Regione, nelle dinamiche del Ptra? «Avrà il compito di vigilare sull'operato dei Comuni, ma si tratta comunque di un'azione che parte dal basso - spiega Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio - puntiamo ad andare oltre le iniziative spot: è un progetto a lunga scadenza, e ne siamo consapevoli».

Tra gli altri interventi quelli dell'assessore regionale all’ Agricoltura Gianni Fava, e di Leonardo Vizza, presidente di Terre della Franciacorta: «Per noi è un punto di arrivo, dopo 9 anni di lavoro, ma anche un nuovo inizio. Stiamo parlando di un'area vasta, da cui è stata esclusa solo una piccola porzione sul territorio di Brescia in accordo con il Comune, visti gli interessi differenti». Una cosa intanto è certa: per la Franciacorta è l'alba di una nuova era.

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