Mura crollate,
scatta la
ricostruzione lampo

Il grande telo contenitivo che avvolge il tratto collassato delle antiche mura venete di Rovato

A otto giorni dal devastante crollo delle mura venete del castello di Rovato, è già partito l’intervento di recupero grazie alla collaborazione tra ufficio tecnico comunale e Soprintendenza di Brescia. Venerdì operai e ruspe hanno spostato parte del pietrame alla base delle mura sull’altro lato del torrione, protette con barriere da cantiere, per lasciare liberi le piazzole del parcheggio.

LIBERATA piazza Montebello, l’impresa con un telo di plastica dura ha ricoperto lo squarcio delle mura che lasciava intravvedere la costruzione sotterranea, e le pietre rimaste adiacenti alla base, per prevenire il dilavamento. La famiglia Speziani, che abita in uno degli appartamenti confinanti con il tratto collassato delle mura, testimonia la prontezza dell’intervento: «Non credevamo fossero così veloci. I tecnici del Comune e della soprintendenza ci hanno detto che i lavori richiederanno poche settimane, perché quelle franate erano mura ricostruite dopo la costruzione di piazza Cavour, il cui progetto aveva richiesto la demolizione del rivellino del Castello». Questa sembra la spiegazione del crollo: l’enorme quantità di pioggia caduta in pochi giorni, gonfiando la terra ne avrebbe aumentato il peso provocando il cedimento.

«ALCUN MESI FA - ricorda Speziani - avevamo segnalato al Comune un rigonfiamento quasi al centro del muro della parrocchia. Mercoledì ero in casa e ho visto la frana: verso le 16,20 son caduti alcuni frammenti e qualche sasso poi in pochi secondi le mura sono come scivolate. I tecnici sono stati bravi, sistemando il parte del pietrame, alla base del muro dopo la torretta, per poterlo utilizzare più facilmente - spiega ancora il residente - . Purtroppo i grossi sassi caduti hanno segnato la pavimentazione di piazza Montebello, ma è andata bene».

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