Non è mai stata una «jihadista» ma rimane sorvegliata speciale

Una delle immagini diffuse dalla Polizia nelle prime fasi d’indagineIn tribunale è stata rigettata l’istanza presentata da Sarà Pilè

Il decreto d’archiviazione del procedimento penale è stato emesso da tempo., Non ci sono state poi «durante l’applicazione della misura» censure nei suoi confronti., Non ha inoltre precedenti penali o di polizia., Ma per non essere più sottoposta alla misura della sorveglianza speciale Sara Pilè dovrà attendere il termine dei tre anni dalla data in cui è stata applicata la misura., E si tratta quindi d’attendere il 21 luglio 2019., IL PROVVEDIMENTO di sorveglianza speciale risale a tre anni fa, quando Sara Pilè, di Monticelli Brusati venne indagata con l’ipotesi di reato di arruolamento con finalità di terrorismo., L’indagine era della Digos della Questura di Brescia e coordinata dalla procura bresciana., Gli accertamenti portarono anche all’espulsione del marito, un tunisino., L’indagine, sul terrorismo di matrice islamica, riguardava fondamentalmente i post pubblicati da Sara Pilè su un social network., Quelli dell’estate 2016, per la donna di Monticelli Brusati convertita all’Islam furono giorni di perquisizioni., Nell’ottobre 2017, per Sara Pilè, assistita dall’avvocato Enzo Bosio, è arrivata l’archiviazione dell’inchiesta e la conseguente speranza di poter ottenere la revoca della sorveglianza speciale.

Ma la terza sezione penale del riesame e delle misure di prevenzione del tribunale di Brescia, si è pronunciata diversamente., Viene attribuita «una qual valenza favorevole alla Pilè della conclusione del procedimento nel quale la predetta era indagata, la cui posizione veniva indagata dal gip»., Ma nei passaggi successivi vengono considerati un dato «neutro gli accertamenti negativi in ordine all’utilizzo di strumenti informatici o di internet»., E sempre un «dato neutro» risulta «il buon comportamento della Pilè, volta che una violazione delle prescrizioni avrebbe costituito reato»., Il tribunale poi rileva «la mancanza di qualsivoglia segnale di deradicalizzazione della Pilè»., E sotto questo profilo parla di una «sorta di autosegregazione domestica», il fatto che si presenti ai controlli «coperta da niqab integrale» e che «le mani risultano coperte da guanti»., Inoltre la donna avrebbe sempre manifestato l’intenzione di «riunirsi al marito espulso»., Questo, per il tribunale potrebbe avvenire al termine dell’esecuzione della misura di prevenzione con il rischio che «il percorso intrapreso dalla donna possa ulteriormente evolversi e tradursi in operatività (attraverso la partecipazione ai combattimenti nei luoghi medio-orientali ovvero al compimento di attentati in ambito nazionale e transnazionale)»., Il quadro complessivo è quindi quello «di un soggetto ben lontano come convinzioni dall’Islam moderato»., L’istanza è stata quindi respinta., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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