Passano i primi treni
della Tav. Collaudi sulla
Treviglio-Brescia

Primi treni «sperimentali» di passaggio a Chiari per il collaudo della linea Tav Treviglio-Brescia: i lavori ora proseguono in direzione della città BATCH

A ottobre erano stati installati i cavi dell’alta tensione per dare energia alla linea a dicembre ecco il collaudo con il passaggio dei primi treni. Viaggia in perfetto orario la nuova linea della Tav, che nei giorni scorsi ha visto transitare sul territorio di Chiari il primo convoglio dell’asse Treviglio-Brescia. Un tempismo che fa notizia se si considera che soltanto alcuni anni fa i tempi biblici per la Tav, partita dopo la Brebemi, parevano dilatarsi a dismisura e c’era persino chi azzardava un 2020 per la data di inaugurazione. Ancora più «spavalde» erano parse le dichiarazioni dello scorso giugno di Salvatore De Rinaldis, di Rete ferroviaria italiana, e di Franco Lombardi, direttore di Cepav 2: «Entro fine 2016 i treni viaggeranno, mentre già a fine 2015 si procederà con il collaudo». Pochi ci credevano, e adesso passano i treni.

UNA PROMESSA che invece di «spavaldo» aveva ben poco, al punto da essere mantenuta con sorprendente puntualità e che conferma come ormai l’iter sia in discesa.

I treni «sperimentali» viaggiano dunque sulla linea vera e propria, perchè come aveva anticipato nelle scorse settimane il direttore di Cepav 2, non avrebbe senso collaudarli altrove: «Per forza di cose - aveva anticipato Lombardi - il collaudo deve avvenire sul tracciato che andremo ad aprire, e non in siti di prova o di simulazione. Anche perché - ricordano dall’ufficio tecnico di Chiari - l’avanzamento di Brebemi e Tav è stato parallelo. Per merito di un intervento dell’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che impose alle due opere di procedere a braccetto e di spartirsi onori e oneri, ossia le intersezioni più problematiche con corsi d’acqua, strade e ferrovie. Un diktat che è stato rispettato e che ora dovrebbe far procedere a tutta velocità il resto dei lavori». Come prevedibile il passaggio del convoglio ha suscitato applausi e amarezza, secondo i punti di vista: da una parte chi, come agricoltori e allevatori, ricorda la devastazione e la cementificazione della campagna che ha coinvolto circa 150 aziende, dall’altro chi evidenzia i benefici, tutti ancora da verificare, che dovrebbero derivare da tale infrastruttura. Resta da definire il futuro modello di esercizio della linea ad alta velocità: quanti treni, di che tipo (merci, passeggeri) e con quale destinazione. La cantierizzazione della tratta successiva, la Brescia-Verona, è stata infatti congelata a tutto il 2017, lasciando per ora in sospeso molte decisioni strategiche: si farà o non si farà lo shunt per Montichiari? quanti treni saranno destinati a Brescia e quanti allo shunt? Per ora questi collaudi ci dicono una cosa sola: che la Treviglio-Brescia è in grado, almeno tecnicamente, di funzionare.Il resto si vedrà.

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