Penne nere in vetta
al Gölem l’Alpinata
non teme la pioggia

L’emozionante alza bandiera sul monte più amato dai bresciani

Lo scenario scelto, non per la prima volta, è uno dei più amati dai bresciani., Ma con il tempo di questi giorni i quasi duemila metri di quota del monte Guglielmo non sono esattamente abbordabili da tutti., Con l’eccezione delle penne nere, che difficilmente si fanno impressionare dagli eccessi del clima., Così, la pioggia, il vento e pure il freddo hanno sì spinto i responsabili dell’organizzazione a rimandare la messa in scena ad alta quota dello spettacolo teatrale di Emanuele Turelli dedicato a don Carlo Gnocchi previsto da tempo, ma non hanno potuto prevedibilmente fermare gli alpini della sezione di Brescia dell’Ana, che nella mattinata di ieri si sono ritrovati sulla cima della montagna dei bresciani per dare vita alla diciassettesima «Alpinata in Gölem» organizzata dalle penne nere dei gruppi di Marone, Zone, Sale Marasino, Sulzano, Montisola e Pilzone d’Iseo.


NONOSTANTE la giornata climaticamente davvero pessima, quella andata in scena ieri è stata un’adunata molto partecipata: alle 10.30 una ventina di gagliardetti sono stati portati, dopo una breve sfilata partita dal rifugio Almici, fino allo storico monumento al Redentore.

Qui è andato in scena tutto il cerimoniale previsto dal programma: l’alzabandiera e l’onore ai caduti, e anche la posa di una corona d’alloro ai piedi della statua dedicata a san Papa Paolo VI., Quindi è arrivato il turno dei discorsi ufficiali, che però sono stati pronunciati al riparo dall’inverno anticipato, all’interno del rifugio.


IL COMPITO di salutare i presenti e sottolineare il senso del ritrovo sul Guglielmo è toccato al presidente della sezione Ana di Brescia, Gianbattista Turrini, al delegato del Comune di Zone, Alessio Marchetti, e al presidente della Comunità montana del Sebino bresciano Marco Ghitti., Negli interventi è stata sottolineata l’importanza di tramandare i valori dell’«alpinità»: la propensione all’aiuto, alla collaborazione e alla solidarietà., Del resto il motto delle penne nere sebine, «Aiutare i vivi per ricordare i morti», risulta essere più che mai attuale, in particolare in un contesto storico a dir poco triste come quello attuale., INFINE, alle 11 il parroco di Zone, don Lorenzo Pedersoli, ha celebrato la messa in onore e nel ricordo degli alpini «andati avanti», e conclusa la cerimonia religiosa il nuovo pellegrinaggio delle penne nere bresciane è andato in archivio con l’immancabile pranzo sociale; o meglio con il «rancio».

Suggerimenti