Pesca fuorilegge e
senza limiti 700 metri
di rete fanno strage

Una parte della rete sequestrata a Marone e dei pesci morti

Basterebbe poter guardare più spesso sotto la superficie dell’acqua per avere un’idea del saccheggio silenzioso che avviene ai danni della fauna acquatica., Un problema, quello della pesca senza regole, che ha dimensioni paragonabili se non superiori a quello della caccia di frodo., Solo che è meno visibile., Nessuno in effetti, a parte due guardie volontarie, una della Provincia e l’altra dell’ Arci caccia, aveva visto la gigantesca rete abusiva che qualcuno ha steso nei giorni scorsi nella parte settentrionale del lago d’Iseo, quasi a unire con una barriera mortale Marone con l’isola di San Pietro., I bracconieri, probabilmente professionisti viste le dimensioni dell’apparato messo in acqua, avevano piazzato un tramaglio di 700 metri lasciandolo naturalmente invisibile, senza gavitelli e altre segnalazioni., La loro rete era in azione da almeno un paio di giorni, se non di più, perché aveva già imprigionato circa trecento chili di pesci di diverse specie - dalle bottatrici alle trote - già in larga parte morti e all’inizio del processo di putrefazione.

Sentendosi controllati dal personale di vigilanza istituzionale (la Polizia Provinciale) e volontario (le guardie volontarie dell’ente e delle associazioni), agenti e operatori molto impegnati in questi giorni per proteggere la campagna di ripopolamento del coregone, i bracconieri hanno deciso di abbandonare il materiale per evitare una denuncia., Così centinaia di animali sono morti illegalmente e inutilmente, tolti dall’enorme rete che ha richiesto un intero pomeriggio di lavoro, ieri, per essere recuperata, ripulita e portata in secca., QUESTO è certamente l’episodio più clamoroso degli ultimi mesi, se non dell’ultimo anno; ma non è stato isolato., Nei giorni scorsi le medesime due guardie volontarie della Provincia e dell’Arci caccia protagoniste del ritrovamento sul lago d’Iseo avevano portato a termine un’altra operazione importante su quello di Garda., In quel caso avevano scoperto una rete clandestina lunga cento metri, sempre ovviamente sotto la superficie e priva di qualsiasi segnalazione, sul territorio di Manerba, davanti alla località di Pisenze., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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