Polo logistico,
intorno c’è
soltanto il deserto

Le aree invendute intorno al polo logistico Sma-Auchan

L’Area vasta di Chiari rischia di restare zoppa a vita. Dopo il polo logistico Sma-Auchan realizzato su via Roccafranca una decina di anni fa su 250 mila metri quadri, restano vacanti altri 200 mila metri quadrati. Uno spazio enorme e invenduto, nonostante a 500 metri vi sia il casello di Brebemi, che doveva assorbire le richieste artigianali dei Comuni della zona, evitando consumi di suolo altrove. Non è stato così e a breve l’Amministrazione comunale potrebbe decidere di ridiscutere la destinazione dell’area, a sei anni dalla fallita lottizzazione di Le Mura Srl, società milanese che avrebbe dovuto lanciare nuovi lotti sul comparto.

 

CHIARI, URAGO D’OGLIO, Castelcovati e Rudiano erano i Comuni che avevano investito, imponendo ai lottizzanti quasi 8 milioni di standard urbanistici, di cui la metà già riscossi in opere accessorie, come ciclabili, allargamento di strade, realizzazione del primo stralcio della tangenzialina di Castelcovati ecc. Gli altri 4 erano attesi da lottizzanti che non sono mai arrivati. Ed è proprio su questi standard che oggi si ferma l’opposizione. «Chiari - ha detto il consigliere comunale Roberto Campodonico - ha visto la Provincia imporre 50 euro di opere pubbliche per ogni metro quadro coperto, mentre nella vicina Castrezzato, nonostante sia confinante, ha dapprima ammesso un nuovo polo artigianale a dispetto del territorio artigianale previsto a Chiari, e poi ha praticamente trimezzato gli standard urbanistici. Queste cose non vanno bene e chiederemo spiegazioni perché così facendo nessuno più verrebbe a Chiari a investire, visto che a Castrezzato il Broletto ha ridotto al minimo gli oneri per i privati». Per la minoranza si tratta di una concorrenza sleale «in ambito istituzionale alla faccia dei valori ambientali sbandierati da sempre dalla Provincia. Inoltre risulta inconcepibile l’ok al progetto di Castrezzato da parte della nostra maggioranza - continua Campodonico - Tutto per circa 355mila euro di oneri. Quel polo di Castrezzato ha un impatto forte per questo non dovevamo aderire a nessun altro piano di area. A questo si aggiunga che quel piano viaggia con standard urbanistici pressoché nulli rispetto a Chiari: non vediamo piste ciclabili, progetti alla sostenibilità della viabilità ecc.». Per la maggioranza, come già riferito in passato da Maurizio Libretti, «l’accordo con Castrezzato è un patto di non belligeranza, sostenuto anche dalla puntuale liquidazione degli oneri condivisi. Teniamo presente che l’area numero due del comparto clarense è invenduta al di là dell’operazione di Castrezzato». Dei 2,9 milioni di oneri ottenuti dal Comune di Castrezzato per la nuova area artigianale a nord di Brebemi, 1,3 milioni sono andati a Castelcovati (97 mila euro), Chiari (355 mila), (Coccaglio 335 mila), Comezzano Cizzago (90 mila), Rovato (365 mila) e Rudiano (65 mila euro).

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