Sui campeggi
torna l’incubo
demolizioni

Le strutture «stanziali» dei campeggi ritornano nel mirino del Comune di Iseo: 90 giorni per la rimozione BATCH

Si riaccende a Iseo la guerra dei campeggi. Il responsabile dell’Area tecnica comunale ha emesso in questi giorni sei ordinanze di demolizione a carico di altrettanti campeggi: l’Olivella, il Pilzone e il Cave, nella frazione di Pilzone, e il «Le Betulle», il Belvedere e il Cantiere Bellini, nella frazione di Clusane.

I PROPRIETARI o i gestori di queste sei strutture «open air» dovranno rimuovere entro 90 giorni «le costruzioni prive di titolo edilizio e di autorizzazione paesistica».

Nel 2013 e nel 2014 le opere abusive contestate in 14 campeggi del Sebino, su sollecitazione della Soprintendenza di Brescia, erano per lo più le coperture in metallo delle piazzole, le verande, gli ingressi e le pavimentazioni antistanti le tende e le roulotte.

La novità, adesso, è che l’ordine di sbaraccare è limitato al solo territorio iseano e riguarda in primo luogo le roulotte e le «mobile home» non più amovibili. La motivazione è sempre la stessa: «Tali costruzioni e manufatti- si legge nel testo delle sei ordinanze - non diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee, alterano lo stato dei luoghi con un incremento del carico urbanistico e insistono su area soggetta a interesse paesaggistico».

LE ROULOTTE, in particolare, sono da smantellare perché «in parte prive di targa o di sistemi idonei a garantirne la mobilità e la circolazione in sicurezza su strada».

Le ordinanze sono lo sbocco finale di una serie di ispezioni condotte con minuziosità certosina nel 2015 e 2016. I funzionari dell’Area tecnica municipale arrivavano scortati dai vigili urbani, prendevano misure col metro laser, scattavano foto, annotavano le generalità dell’affittuario, prendevano appunti su preingressi e adiacenze, verificavano se le roulotte avevano targa, libretto e gomme gonfie. I sopralluoghi, partiti da Pilzone, si sono conclusi a settembre a Clusane.

Era stato lo stesso Tar di Brescia, nella sentenza con cui il 10 dicembre 2014 aveva annullato le analoghe ordinanze di demolizione emesse dal Comune il 22 novembre 2013, a chiedere di «formulare singole censure per ognuno degli abusi paesaggistici ed edilizi riscontrati».

Niente contestazioni generiche, insomma. E così ciascuna delle ordinanze pubblicate in questi giorni riporta dettagliatamente lo stato di fatto delle piazzole presenti nei sei campeggi citati: tutte - si va dalle 122 del Cantiere Bellini alle 23 del campeggio Olivella - sono da sgomberare.

LO SCONTRO, come si vede, si fa molto duro: «In questo modo si mette in ginocchio un comparto che non può campare con i soli clienti avventizi - protesta Massimo Gatti, del campeggio Belvedere -. Stiamo valutando coi nostri avvocati come contrattaccare. Certo, fa cascare le braccia il fatto che sulla sponda bergamasca del lago e in altri paesi di quella bresciana i campeggiatori stanziali dormano sonni tranquilli».

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