Sgarbi esalta
la Mostra Mercato
di Bienno

L’Arte architetturale è stata una delle novità più apprezzate della Mostra Mercato di BiennoAttraversando due ali di folla, Vittorio Sgarbi ha visitato ogni angolo degli spazi espositivi della rassegna BATCH

Ci voleva una «pennellata» di provocatoria creatività per trasformare un evento d’autore in un capolavoro. A darla è stato Vittorio Sgarbi ospite d’onore della Mostra Mercato di Bienno che anche stavolta ha galleggiato e forse superato (i numeri ufficiali saranno diffusi solo stamattina), la quota record di 200 mila visitatori.

IL SINDACO MASSIMO Maugeri aveva promesso del resto che l’edizione numero 27 sarebbe stata quella della consacrazione dell’evento. Missione compiuta anche grazie all’effetto Sgarbi che atteso in mattinata ha fatto slittare l’appuntamento al pomeriggio: l’attesa ha mandato in fibrillazione i visitatori che hanno affollato piazza Santa Maria che ospita l’omonima chiesa dove il critico d’arte ha tenuto una lezione su Pietro da Cemmo e Romanino, la coppia di pittori del Cinquecento che hanno affrescato il tempio di Bienno. In una chiesa gremita, Vittorio Sgarbi ha parlato anche di «arte come mezzo di valorizzazione di un territorio e della necessità di riscoprire i patrimoni caduti nell’oblio», e spesso sconosciuti persino alle istituzioni che li custodiscono. Nel solco del suo stile, il critico d’arte si è concesso digressioni su vari temi di attualità, tenendo sempre alta l’attenzione del pubblico. La sua relazione è stata introdotta da Manila Nazzaro, già Miss Italia, conduttrice Rai e testimonial del borgo di Bienno.

AL NETTO DEL GRAN finale affidato a Vittorio Sgarbi, nel corso della Mostra Mercato, il pubblico ha mostrato di aver particolarmente apprezzato la nuova proposta, ovvero la cosiddetta Arte Architetturale: in piazzetta Glere, attraverso una proiezione di luci, le facciate degli storici palazzi assumono suggestive colorazioni, capaci di rendere il sito ancor più suggestivo. Ma più in generale è stata la qualità dei 180 espositori che fra artisti ed artigiani si sono messi in vetrina per nove giorni nel borgo.

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