Truffa dei pascoli,
uno scandalo
senza fine

Le indagini sono state sviluppate dai carabinieri forestali di Breno

C'è sempre la Valcamonica, e c'è sempre il territorio di Cimbergo - senza contare gli amministratori e i funzionari del Comune che sono già finiti sotto inchiesta - al centro di una truffa continuata allo Stato e all'Europa che sta diventando colossale., Sullo sfondo, o meglio alla base del gigantesco pacco c'è sempre il meccanismo che prevede la cessione di alpeggi comunali affittati a soggetti non camuni capaci di moltiplicare per molte volte la base d'asta., Questi ultimi poi chiedono e ottengono generosi contributi comunitari previsti per chi, a maggior ragione se giovane, utilizza territori marginali e difficili come quelli alpini per produrre alimenti di qualità, e ci riescono persino senza portare neppure un animale in montagna., C’erano per esempio riusciti i due imprenditori agricoli del Cremonese ai quali nelle ultime ore i carabinieri forestale del Gruppo di Brescia hanno sequestrato preventivamente beni immobili e liquidità per un milione e 800 mila euro., Il provvedimento è stato eseguito su ordine del Gip di Cremona Elisa Mombello, e il magistrato lo ha firmato sulla base dei complessi e lunghi accertamenti fatti spesso anche letteralmente sul campo dai carabinieri forestali della stazione di Breno: gli stessi militari che con la loro attività hanno già fatto finire nei guai nelle settimane scorse non solo i funzionari di Cimbergo ma anche alcuni truffatori d'alta quota residenti nella Bergamasca.

Gli ultimi inquisiti avevano seguito lo stesso copione degli altri: partendo in questo caso dai terreni dell'Alpe Marmor, di Cimbergo appunto, e presentando false certificazioni che attestavano lo sfruttamento di non meglio precisati pascoli arborati, avevano moltiplicato la superficie sfruttata e insieme i contributi previsti dalla Politica agricola comunitaria., In realtà i loro pascoli erano solo boscaglie inaccessibili, e inoltre, come accertato dai militari di Breno, almeno nel 2016 e nel 2017 degli oltre 200 ovicaprini che secondo i registri di alpeggio avrebbero dovuto essere presenti in quota non c'era traccia., INFINE, PER AGGIRARE il problema dei limiti previsti per i contributi percepibili da ogni singola azienda, i bidoni avevano spacchettato i titoli della Pac distribuendolo ad alcuni prestanome., Una truffa quasi perfetta, che forse, ancora una volta, dovrebbe spingere non poche amministrazioni locali montane a una riflessione sul valore di qualche euro in più contrapposto all'azzeramento dei piccoli allevatori del territorio, i veri custodi della montagna, estromessi in questo modo dal circuito produttivo., L’indagine insomma si allarga e l’attenzione degli inquirenti è ora rivolta a pascoli in territorio di Paspardo., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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